Hillary Clinton non ha vinto le elezioni americane, ma ci piace comunque ricordare quando tra i suoi tanti viaggi fece tappa a Napoli, nel 1994 in occasione del G7. Lei e l’allora Presidente Bill, la coppia più potente al mondo, sbarcarono nella città partenopea accolta dal calore e dall’affetto dei napoletani.
Durante il loro soggiorno a Napoli i Clinton furono ospitati all’Hotel Vesuvio. Il 9 luglio del 1994 in occasione della cena di gala del G7 di Napoli, che il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro volle offrire agli ospiti al Palazzo Reale di Caserta, i potenti del mondo fecero un giro nel parco della reggia e ai piedi della fontana di Diana e Atteone si udì un nitido «Wonderful». All’unisono, l’esclamazione uscì dalla bocca dei coniugi Clinton, scesi pochi istanti prima dalla loro blindatissima Limousine che aveva risalito il parco della Reggia di Caserta dal Cannocchiale, dov’erano stati accolti i preziosi ospiti.
La fontana si offriva in tutto il suo splendore fasciata da luci mozzafiato. Gli zampilli provenienti dalla cascata che sgorgava su dal Torrione erano come fluorescenti. Uno spettacolo mai visto anche per gli occhi della coppia più potente al mondo.
Da quella notte, del monumento che i Borbone vollero realizzare a pochi chilometri da Napoli, e dove pensavano di trasferire anche la capitale del Regno, si prese a parlare in tutto il mondo. La fama della Reggia crebbe a dismisura, con record di visitatori. Fino a farla diventare il terzo sito più visitato del Paese dopo gli scavi di Pompei e il Colosseo di Roma.
A fare da padrona di casa durante il G7 fu l’allora moglie di Silvio Berlusconi, Veronica Lario. Hillary Clinton e le altre First ladies accompagnate dalla signora Berlusconi fecero tappa anche a Castel Sant’Elmo, antica e poderosa struttura eretta sotto Roberto d’Angiò e rinforzata nel corso dei secoli con bastioni e fortini di stile ed epoca diversa.
Le first ladies attraversarono il cortile e salirono lungo il camminamento della spianata superiore della fortezza, godendo della straordinaria vista di Napoli intera ai loro piedi. Pochi passi più indietro, espansiva e sorridente Hillary, la first lady americana ha preferito non rispondere a chi le chiedeva se il giorno prima, a Ravello, si fosse divertita nella gita alternativa al programma preparato dalla signora Berlusconi al San Carlo.
Dopo le foto di rito Hillary e le altre raggiunsero su due pulmini villa Pignatelli, dove era in corso la mostra “Capolavori di Capodimonte. Da Masaccio a Warhol”, illustrata alle signore dall’allora sovrintendente ai beni artistici e storici Nicola Spinosa. Hillary e il gruppo di signore poterono ammirare tra l’altro un pezzo raro di oreficeria, un cofanetto della famiglia Farnese del 1548 e una porcellana della “Real Fabbrica” di Ferdinando II di Borbone.
Le signore si affacciarono poi dalla terrazza per ammirare la lussureggiante vegetazione dei giardini, ricchi di platani, banani, palme e cactus giganti. Da lì raggiunsero la sfarzosa sala al pianterreno dove era stato allestito un rinfresco offerto dal Comune di Napoli in onore di Hillary: champagne servito a scelta con fragoline di bosco o cubetti di anguria, tartine di salmone e pizzette. È stato un aperitivo prima di trasferirsi al rinomato ristorante Bertolini per il pranzo.
Veronica Berlusconi, Hillary Clinton e le altre first ladies pranzarono poi al “Bertolini’s hall” in Corso Vittorio Emanuele. Il menù a base di pesce fu offerto dalla signora Berlusconi: furono serviti nell’ordine un cocktail di gamberetti in salsa di avocado, delle farfalle ai frutti di mare, un’orata con verdure, un’insalatina multicolore, un dolce ai frutti di bosco e un gelato tricolore.
Il tutto accompagnato da vini e liquori campani, come il Greco di Tufo di Mastroberardino ed il Limoncello di Piano di Sorrento. Hillary durante il pranzo definì Napoli una città straordinaria, e che desiderava ritornare perché aveva visto troppo poco, e aveva ancora voglia di vedere molto. Questa è una città che può investire molto, sulla risorsa della propria ricchezza culturale disse all’epoca Hillary Clinton. La first lady nel corso del tour pomeridiano non era accompagnata dalla figlia Chelsea. In mattinata l’allora piccola di casa Clinton fece un fuori programma, visitò con un funzionario dell’ambasciata le terrazze sotterranee e la sala degli Archi di Castel dell’Ovo.
A spiegarle brevemente la storia del più antico teatro italiano, costruito nel 1737 da re Carlo di Borbone, c’erano il sovrintendente ai Beni Culturali di Napoli Francesco Canessa e il direttore artistico del San Carlo, Filippo Zigante. Quest’ultimo offrì in dono a Hillary un libro sulla storia del teatro. La Clinton porta Napoli sempre con sé, come ha fatto anche durante la campagna elettorale, ha infatti dichiarato di leggere i romanzi napoletani della scrittrice Elena Ferrante.