Napoli – Napoli è la provincia italiana in cui si sequestrano i maggiori quantitativi di merce falsa. Nel 2016 il 24% degli articoli contraffatti intercettati da Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza sul territorio nazionale, per un totale di oltre 6 milioni di pezzi, è stato scoperto nel territorio partenopeo: come dire che un articolo contraffatto ogni quattro è stato rinvenuto qui. Complessivamente, tra il 2008 e il 2016 nella provincia sono stati confiscati 68.942.099 articoli falsi, il 15,1% del totale nazionale.
Tutto questo lo ha annunciato il Censis sui dati delle sue ultime ricerche. Nulla di sbagliato nel mostrare l’evidenza dei fatti e dei numeri, ma, nella stessa nota, viene scritto anche che “Napoli è un territorio dove il senso civico e la cultura della legalità risultano particolarmente deficitari. Ciò induce i consumatori a rivolgersi all’industria del falso per acquistare prodotti griffati a prezzi sostenibili con l’errata percezione che produzione e vendita di merce falsa non siano un crimine, o comunque siano un reato di lieve entità. Questo fa parte della cultura, della storia napoletana, del modo di vivere napoletano.”
In uno studio per il Ministero dell’Economia viene riproposto, quindi, il solito stereotipo dei napoletani inclini all’illegalità, quelli che pur di tirare a campare ricorrono a tutti i mezzucci possibili, che sono conniventi o complici della criminalità organizzata.
Dura la risposta del sindaco di Napoli Luigi de Magistris su Repubblica: “Non è affatto vero che a Napoli il senso civico sia inferiore rispetto ad altre città, non è solo l’opinione del sindaco, basta vedere che Napoli da quando la amministriamo ha il maggior numero di luoghi affidati esclusivamente per senso civico ai partenopei, oltre 400”.