A volte è veramente sottile la linea che separa la decenza da un qualcosa che non si saprebbe nemmeno descrivere. Grazie a una slide creata da qualcuno e che è stata postata su Facebook, dove ha cominciato a fare il giro di numerose tra pagine, gruppi e profili, si è avuta una visione di come la stampa ha etichettato Vincenzo Ruggiero.
Un ragazzo pieno di speranze e di voglia di vivere che è stato ucciso brutalmente da un altro giovane, una vicenda della quale se ne è molto parlato, ma quello che ci deve far riflettere è il come, dato che per certa stampa Vincenzo Ruggiero era solo “Un gay ucciso”.
Questi titoli messi tutti insieme, uno vicino all’altro, ci fanno capire che per alcuni la notizia non era tanto quella brutale morte di un ragazzo, ma di quanto era capitato a un omosessuale che ha smesso di chiamarsi Vincenzo per assumere il nome di gay ucciso, quasi a richiamare pregiudizi omofobi di sottofondo facenti riferimento a un presunto mondo fatto di perversioni. Le battaglie di civiltà si fanno anche, e soprattutto, con le parole: uno strumento di lavoro che i giornalisti dovrebbero conoscere molto bene.
Di seguito vi mostriamo la slide che circola sul web