Affronto: de Magistris intitola 3 traverse di via Nino Bixio ai grandi Murolo, Carosone e Bruni
Apr 04, 2014 - Francesco Pipitone
La Giunta Comunale della città di Napoli, su proposta del sindaco Luigi de Magistris, intitola l’auditorium di Scampia a Fabrizio De André e tre strade secondarie che dànno su via Nino Bixio, uno dei fautori del Risorgimento conosciuto tra i contadini Meridionali come “la belva”, per la sua ferocia nell’uccidere senza scrupolo i civili tra cui donne e bambini, a Roberto Murolo, Renato Carosone e Sergio Bruni.
Per quanto riguarda l’auditorium, a mio avviso la scelta di intitolarlo a Fabrizio De André non è sbagliata sia per il rapporto tra Faber e Napoli, che egli definì la sua “patria morale”, la sua lingua, la sua musica, i suoi poeti (impazziva, è il termine da lui usato, per Bovio e Di Giacomo), sia per il fatto che nella sua vita e nella sua musica egli era sempre vicino e schierato dalla parte dei più deboli, dei reietti, degli sfortunati. Circa invece la questione delle tre strade minori di Fuorigrotta, la decisione è così stupefacente da sembrare un affronto: non solo si tratta di vie collaterali, ma sono collaterali di quella dedicata a Bixio, autentico nemico di Napoli, del Mezzogiorno e della sua gente. Murolo, Carosone e Bruni, ma anche Totò, Caruso, i De Filippo, Troisi, De Sica e molti altri figli di Napoli sono emblemi dell’ arte e della cultura napoletane, che non meritano gli “omaggi” da loro ricevuti, qualora li abbiano ricevuti e non siano perciò caduti nel dimenticatoio: perché, ad esempio, non togliere dalla toponomastica tutti quei nomi che non lo meritano? Penso a Bixio, a Cavour che a Napoli non c’è mai stato, a Garibaldi, a Umberto I, al Duca d’Aosta e così via – cosa ne pensate?