A tre anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico, Caparezza è tornato con un nuovo album dal titolo “Prisoner 709“. Un artista che, nel corso della sua carriera, è sempre riuscito a distinguersi dai suoi colleghi. A metà strada tra il rap ed il cantautorato, Caparezza sembra aver fatto nuovamente centro, a giudicare dalle reazioni entusiastiche dei suoi fan e dalle critiche più che positive della stampa specializzata.
E non era semplice ripetersi, specie dopo un album come “Museica“, che gli è valso il Premio Tenco 2014 come disco dell’anno. In giro per l’Italia a presentare la sua ultima fatica discografica, Caparezza ha rilasciato diverse interviste dove racconta la genesi dell’album e non solo.
Intervistato da Repubblica, il cantante pugliese ha voluto evidenziare l’influenza che ha avuto Napoli nella sua carriera. Una città che definisce “fondamentale nella mia crescita musicale. Ho subito subìto la fascinazione per 99 Posse e Almamegretta. Negli anni ’90 hanno dimostrato che Napoli – spiega – non era solo belcanto e sentimento ma canzone politica, denuncia. Una città di avanguardie e sperimentatori“.
Ricordiamo che sono già state annunciate le date del nuovo tuour di Caparezza, che si esibirà proprio a Napoli il 28 novembre.