È l’ennesimo caso dal velato – ma non troppo – sapore razzista, da parte della stampa, quello che ci troviamo a denunciare. Il Giornale di Vicenza racconta infatti la disavventura capitata a un napoletano che vedeva arrivarsi a casa numerose multe, per infrazioni compiute in Veneto, a causa di un vicentino che aveva truccato la targa del proprio veicolo con un pezzo di scotch.
Così il quotidiano veneto comincia a raccontare la storia:
Il vicentino che truffa il napoletano. È la (singolare) ricostruzione compiuta dalla procura di Vicenza alla quale sono giunti gli atti di una serie di denunce sporte da un automobilista campano, che lamentava la clonazione della targa della sua vettura.
Perché la ricostruzione della procura sarebbe “singolare”? Di certo non per lo stratagemma usato dal vicentino, dato che si tratta, notoriamente, di un trucco vecchio e anche semplice da mettere in pratica. Il giornalista, verosimilmente, si riferisce alla circostanza che in questo caso il napoletano è vittima e non carnefice, come se un napoletano fosse destinato e condannato dalla sorte a essere il disonesto, per il solo fatto di essere nato a Napoli.
I commenti dei lettori sotto all’articolo sembrano poi confermare l’ipotesi, essendo essi impregnati in maniera più che evidente da pregiudizi, per non parlare proprio di razzismo.
Un articolo, dicevamo, dal velato sapore razzista perché sembra ispirato da tristemente noti stereotipi che, seppur senza fondamento e spesso sfatati, continuano a orientare il pensiero di parecchie persone. Stupisce, inoltre, che in un articolo di mera cronaca il giornalista inserisca un giudizio personale, ingiustificato, senza citare le adeguate fonti trattandosi di un’accusa così pesante e perfino diffamatoria, dato che contribuisce a tenere in vita ed alimentare un tale retroterra anti-culturale.
Basta un solo termine, insomma, a rendere un pessimo servizio all’informazione.