Napoli – Questa mattina è scomparsa, da Palazzo San Giacomo, la bandiera della Catalogna che il sindaco di Napoli aveva fatto esporre in segno di solidarietà con il popolo catalano.
Una decisione arrivata in concomitanza – forse una semplice coincidenza – con la richiesta del Movimento Neoborbonico, il quale aveva inviato al sindaco de Magistris la richiesta di rimozione della bandiera con questa motivazione:
«La solidarietà espressa al popolo catalano dopo i fatti accaduti durante il referendum può essere condivisibile ma è una semplice dimostrazione di retorica politica se non è accompagnata da azioni concrete legate al suo e al nostro territorio.
«I Catalani dimostrano che senza memoria e senza identità non può esserci autonomia: da mesi il Comune di Napoli non ha risposto alla richiesta di celebrare un giorno della memoria per le vittime meridionali dell’unità d’Italia; da anni non ha risposto alla richiesta di intitolazione di una strada ai Borbone (ultimi simboli di una identità forte e vincente in Italia ed in Europa); da anni non ha risposto alla richiesta per l’apposizione di una lapide per ricordare gli 8000 Napoletani massacrati da francesi e giacobini nel 1799 (mentre Catalani e Spagnoli celebrano i popolani antifrancesi come degli eroi ancora oggi).
«Prima di inneggiare alle identità e alle autonomie degli altri o di lanciare slogan su presunte e ipotetiche autonomie napoletane (o su alleanze internazionali), allora, sarebbe necessario dimostrare di conoscere, amare e rispettare la storia (tutta la storia) del proprio territorio».
Un’accusa dura quella Neoborbonici su un argomento così delicato, diventato di dominio pubblico dopo i fatti catalani. Si attende a questo punto una replica da Palazzo San Giacomo.