I fantasmi di Castel Sant’Elmo: qui uno dei luoghi più cruenti di Napoli
Gen 13, 2018 - Domenico Ascione
Napoli – La tradizione vuole che i fantasmi pullulino nei luoghi in cui nel corso della storia ci sia stata molta sofferenza e morte, come se le anime dei defunti rimanessero legate al luogo in cui la vita venne strappata in modo violento. Castel Sant’Elmo è probabilmente uno dei luoghi più “cruenti” di Napoli e non stupisce che secondo le leggende popolari sia infestato da numerose entità.
I fantasmi di Castel Sant’Elmo: qui uno dei luoghi più cruenti di Napoli
Costruito sulla collina del Vomero per ordine di Roberto il Saggio ed ultimato sotto il regno di Giovanna I d’Angiò, il castello divenne presto teatro di numerosi e violenti assedi: quando francesi e spagnoli combatterono per la conquista del Regno di Napoli, la fortezza era un punto militare nevralgico data la posizione rialzata da cui si poteva controllare l’intera città. Secondo una leggenda, i nemici che assaltavano il castello venivano giustiziati nei sotterranei e lasciati a marcire lì senza sepoltura.
Fonti storiche, invece, affermano che una notte di tempesta un fulmine si abbatté sul deposito di munizioni della fortezza e l’esplosione che ne scaturì uccise sul colpo più di 150 soldati che stanziavano nelle mura. Oltre a questi spiacevoli eventi è la stessa forma del castello a suscitare occulti interessi. Le mura esterne presentano sei “punte”, i bastioni posti alle estremità: ovviamente la scelta è stata fatta per garantire maggior difendibilità da ogni versante, ma in molti vedono un collegamento con la stella a sei punte onnipresente in ogni simbologia esoterica.
LEGGI ANCHE – Napoli segreta: fantasmi e leggende partenopee
Il risultato di tutto questo? Una folla di fantasmi e presenze avvertite o addirittura avvistate da turisti e custodi. Proprio molti di questi ultimi hanno affermato che di notte dalle mura del castello si alzano grida fortissime, come se le anime dei morti senza riposo continuassero a disperarsi per la mancata sepoltura. Molto probabilmente, però, si tratta del sibilare del vento attraverso le innumerevoli grotte e cavità sotto la struttura.
Di meno facile comprensione è un’altra entità. In molti affermano di aver avvistato un fantasma in bianco aggirarsi nelle sale interne o lungo la pedamentina esterna attraversando mura e porte. Fortunatamente questa presenza non è ostile, ma burlona e giocherellona: tende infatti a comparire improvvisamente spaventando i malcapitati per poi scomparire ridendo a crepapelle.
L’ultima leggenda, la più fantasiosa, è legata alla “Sala delle Maschere”. Qui sono conservate maschere storiche indossate dai più illustri protagonisti del teatro napoletano come Eduardo, Peppino De Filippo e Totò. In molti sostengono che certe notti i fantasmi di questi grandi attori decidano di tornare ad indossare le amate maschere aggirandosi nella stanza con esse.
Fonti: leggendedinapoli; Storie vere di fantasmi napoletani.