Napoli – Oggi il battesimo è la prima “festa” per un neonato, il primo traguardo da celebrare con i parenti, ma non dimentichiamo il significato di questa funzione: per i cristiani è l’unico modo per mondare il peccato originale e, in termini più pratici, l’atto con cui il piccolo entra a far parte della comunità cattolica.
Agli albori della fede cristiana il battesimo non era una festa, né qualcosa da prendere alla leggera: in un mondo in cui i seguaci di Cristo venivano braccati ed eliminati dai romani, abbracciare la nuova religione era un atto di estremo coraggio ed abnegazione che avrebbe cambiato per sempre la vita dell’individuo. Secondo la tradizione i primi due napoletani ad aver ricevuto il battesimo sarebbero stati Santa Candida e Sant’Aspreno, il primo vescovo di Napoli.
La leggenda riguarda l’arrivo di San Pietro sulle coste italiane per continuare a diffondere la parola di Dio anche nel cuore dell’Impero Romano, un viaggio che gli costò la crocifissione a Roma. Si racconta che sbarcò nel Golfo di Napoli, per alcuni a Torre del Greco, e proprio a Napoli iniziò a raccogliere proseliti per il suo culto. Appena arrivato il santo entrò in contatto con Candida: un’anziana inferma a letto a causa di una malattia inguaribile.
La donna, venendo a conoscenza della sua missione, gli chiese di guarirla e promise che se ci fosse riuscito si sarebbe convertita al Cristianesimo. San Pietro raccolse la sfida e la guarì subito con un esorcismo. Candida si lasciò quindi battezzare e divenne la prima fedele napoletana. Dopo il prodigio la donna fece presente al guaritore che un suo caro amico soffriva a causa di una malattia molto simile, e che sicuramente avrebbe mostrato la stessa riconoscenza.
Così venne convocato anche Aspreno che, una volta guarito allo stesso modo, fu il secondo a ricevere il battesimo. Aspreno fece talmente sua la dottrina divulgata da San Pietro che quest’ultimo, quando partì alla volta di Roma, nominò il discepolo primo vescovo di Napoli.
A lui si attribuisce la costruzione dell’oratorio di Santa Maria del Principio, su cui sarebbe poi sorta la basilica di Santa Restituta e la chiesa di San Pietro ad aram. Dopo San Gennaro, Sant’Aspreno è il secondo dei 47 protettori di Napoli i cui busti sono custoditi nella Cappella del tesoro in Duomo, dove sarebbe anche conservato il bastone con cui san Pietro lo guarì. Nella città, in epoche diverse, furono elette due chiese in suo onore e una cappella gli è dedicata nell’antichissima basilica di Santa Restituta.
Di Santa Candida non si sa molto. Alcune fonti riportano che venne martirizzata a Napoli nel 78 d.C. nel corso della persecuzione ai cristiani voluta dall’imperatore Vespasiano.
Fonte: Santiebeati.it