Roberto Mozziccafreddo, sindaco di Porto Recanati, ha dichiarato qualche giorno fa che “Porto Recanati non è Scampia”. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso in cui si utilizza la città di Napoli per infangarla e per farla diventare un metro di paragone negativo.
Dopo i ritrovamenti di due corpi davanti al palazzone multietnico, il famoso Hotel House, il sindaco e la sua giunta hanno deciso di costituirsi parte civile in un processo per danni di immagine che sta creando questa vicenda a tutta la cittadina maceratese. È stata definita da tutti la “Scampia maceratese”, una definizione gratuita e senza cognizione di causa.
Scampia però non ci sta ad essere denigrata e così i ragazzi che vivono il quartiere di Napoli hanno risposto prontamente al sindaco: “Caro sindaco, noi siamo di Scampia e le dobbiamo dire che ha detto una cosa giusta. Porto Recanati e il famoso Hotel House non sono Scampia. Non sono Scampia perché a Scampia non hanno mai trovato un pozzo con tante ossa umane (forse anche di bambini)”.
“Non sono Scampia perché forse la Scampia che lei cita neanche la conosce e non la vive, come la viviamo noi, 24 ore al giorno. Lei non conosce la Scampia dei ragazzi (migliaia) che vanno a scuola tutti i giorni con fatica e con entusiasmo. Lei non conosce la Scampia di donne e uomini che cercano, ogni giorno, tra speranze e disperazione, un lavoro. Lei non conosce la Scampia delle chiese, delle associazioni, dei volontari che da anni si battono sul territorio e per il territorio”.
“Lei non conosce nulla di Scampia, caro sindaco, e forse di Napoli. Lei conosce, forse, la Scampia delle fiction televisive o delle televisioni che da anni (come lei) sono pronte ad offenderci e mai a capire la nostra Scampia, quella vera. E prima di parlare di noi e di Scampia, la prossima volta, ci pensi bene e rifletta bene sui paragoni. A noi non verrebbe mai in mente di dire “Scampia non è Porto Recanati” o “Scampia non è l’Hotel House” e sa perché? Perché noi rispettiamo gli abitanti, tutti gli abitanti di Porto Recanati (anche quelli che soffrono nell’Hotel House) e non siamo vittime di preconcetti e di luoghi comuni. Venga a Scampia, caro sindaco, ma ci venga da solo e a spese sue. Noi non vogliamo ospitarla e non le offriamo niente (forse un caffè napoletano: quello non possiamo negarlo a nessuno, neanche a lei)”.