Napoli – Protestano gli autisti e i dipendenti dell’ANM del deposito di Garittone di Miano. Da questa mattina i lavoratori hanno scelto di fermare il loro operato per protestare contro l’ipotesi di chiusura prevista per il prossimo 1 giugno, dello storico deposito situato nell’area a nord di Napoli.
Abbiamo raccolto le dichiarazioni di alcuni lavoratori che ci hanno confidato le motivazioni che hanno scaturito la scelta di scioperare e le loro perplessità di una decisione, quella di chiudere il deposito, che come ci dicono parrebbe non essere dell’azienda ma del Comune. Quello di Garittone è un deposito strategico per la riuscita del servizio per l’area nord di Napoli, che serve circa mezzo milione di abitanti. Già oggi il servizio è ridotto all’osso. L’azienda decide unilateralmente di chiudere il deposito e destituire le linee verso altri depositi come quello di Piazza Carlo III e Cavalleggeri.
La protesta nasce dal fatto che i dipendenti sono consapevoli di servire un’utenza “avvelenata” per un trasporto pubblico pessimo grazie ai tagli fatti in passato. “La cosa grave – dicono i lavoratori – è che l’azienda dice che essendo in un periodo di concordato fallimentare vuole dare un segnale ai giudici fallimentari di tagliare le spese economiche e quindi decide di chiudere il Garittone, impianto che costa 800.000 euro all’anno” – e aggiungono – “Noi non produciamo rondelle, noi offriamo servizi essenziali pubblici, è come destituire un pronto soccorso e trasformarlo in sala slot o una sala scommesse”.