Napoli – I lavori edili, specialmente se per opere pubbliche, possono durare un’infinità: basti pensare alla costruzione della metropolitana a Napoli. In questi casi, un vecchio napoletano appostato, come di consueto, fuori al cantiere potrebbe esclamare che “Pare ‘a fraveca ‘e San Pietro”. Questo antichissimo detto letteralmente significa “Sembrano i lavori di costruzione della Basilica di San Pietro”.
Infatti, in napoletano sappiamo bene che “fraveca” sta ad indicare sia il materiale edile o la sporcizia rilasciata dopo un’opera in muratura, oppure può indicare, in senso lato, i lavori od i cantieri. In questo caso, ovviamente, la versione da utilizzare è quella più generica. Perché, però, viene usato come riferimento per il protrarsi dei cantieri proprio la Basilica di San Pietro a Roma?
Si tratta di una delle più mastodontiche opere della cristianità e, quindi, si potrebbe trattare di un’iperbole per indicare che un simile ritardo potrebbe essere giustificato solo dalla costruzione di un’opera altrettanto importante. Eppure ci potrebbero essere ragioni ben più storiche.
I cantieri per la costruzione di San Pietro, infatti, aprirono il 18 aprile del 1506 sotto Papa Giulio II e venne ultimata nel 1626 durante il pontificato di Papa Urbano VIII: più di un secolo. L’opera fu alquanto travagliata, soprattutto per il denaro necessario ad ultimarla. E’ probabile, quindi, che l’opinione pubblica rimase parecchio scossa da questo ritardo e l’eco di tutto ciò, a Napoli, si trasformò nel detto “Pare ‘a fraveca ‘e San Pietro”.