Napoli – La fortuna, a Napoli, è sempre stata una materia complessa. Riti millenari e ripetuti costantemente, superstizioni, tradizioni e modi di dire hanno sempre, nella testa dei napoletani, veicolato le scelte della dea bendata. Ovviamente l’arrivo del gioco del Lotto, interamente ed esclusivamente incentrato sulla fortuna, ha rappresentato l’apice di questa particolare visione del mondo. In poco tempo chiunque a Napoli andò alla ricerca del metodo infallibile per scegliere i numeri fortunati: è in questo contesto che nacque il cabalista.
Non era altro che un “consulente” che consigliava, adducendo come validità della scelta una sorta di scienza esatta, i numeri da giocare. Spesso lo faceva in base ai sogni che gli venivano raccontati, altre volte semplicemente in base a misteriosi calcoli o persino congiunzioni astrali, o presunte tali. Si trattava spesso di personaggi eccentrici che vestivano in modo bizzarro e che vantavano poteri magici o di preveggenza, al punto che molti si recavano da loro anche per consigli in amore o lavorativi.
Era particolarmente raro, di fatto, che i numeri uscissero davvero: se i cabalisti avessero avuto davvero tali poteri Napoli vanterebbe il record di vincite al Lotto. Eppure i clienti continuavano a visitare queste figure. Probabilmente a spingerli era il semplice “Non è vero, ma ci credo”, la paura di non averle provate tutte, il pensiero che “forse mi avrebbe dato davvero i numeri giusti questa volta”. La speranza, insomma, a mantenuto per decenni questi simpatici truffatori.
Nonostante la loro effettiva cialtroneria c’era comunque del misticismo nei cabalisti, soprattutto per quanto riguarda il nome. Questo deriva, infatti, dalla Cabala Ebraica, una tradizione millenaria sospesa fra religione ed occultismo. Ogni suono, ogni verbo aveva un potere, una vibrazione unica che aveva effetto sulla realtà visibile ed invisibile.
La Cabala collegava tali effetti a determinate parole e, tali parole a dei numeri, riassumendo il tutto in un disegno, un ordine matematico e geometrico. Sempre per la religione ebraica al mondo esisterebbero solo 36 cabalisti in grado di utilizzare questo enorme disegno, il potere numerico, per compiere veri e propri prodigi.
Purtroppo, però, i cabalisti napoletani, molto lontani da quelli della leggenda, riuscirono a compiere un solo vero prodigio: abbindolare un intero popolo per generazioni.
Fonti:
– Antichi mestieri. Il Cabalista – Antonio Curzio