Arrestato con falsa accusa di terrorismo: “C’è Salvini, vi dobbiamo fare un c**o così”
Giu 29, 2018 - Redazione
Osman Munkail, il ragazzo ghanese arrestato perché accusato falsamente di terrorismo da parte di tre carabinieri di Giugliano, ha ricostruito quello che gli è successo ai microfoni di Fanpage. I tre militari sono stati arrestati perché, come da indagini della Procura Nord di Napoli, volevano ottenere un encomio, risultando “paladini” della giustizia agli occhi dell’opinione pubblica.
“Le tue ore sono finite, tu sei musulmano. Renzi non ci sta più, ora è arrivato Salvini“, queste le parole che Osman si è sentito dire, come da lui testimoniato nell’ufficio del suo legale, dai tre militari, che intanto sembrerebbero aver chiesto scusa sia alla vittima dei loro soprusi che al corpo dei Carabinieri.
“Stavo fuori casa – ha raccontato -, poi è arrivata una macchina, sono scesi ed uno ha detto ‘siamo poliziotti’. Mi hanno chiesto il permesso, io l’ho tirato fuori, ma uno se lo è messo in tasca. Un altro andava avanti e dietro e mi ha chiesto con chi parlavo al telefono. Ho risposto con mia moglie e mio nonno. Mi hanno detto di staccare perché dovevano fare un controllo“.
“Volevano forzarmi – ha continuato – ad entrare in casa, anche se avevo detto che non era casa mia. Mi hanno staccato il telefono, e poi sono andati sul retro della casa. Ho dovuto seguirli perché avevano il mio permesso e non potevo andare via. Un carabiniere, quello con la maglietta rossa, mi ha detto ‘guarda cosa abbiamo trovato qui’: era una pistola. Ho detto non è vero, avete messo voi questa pistola qui“.
A questo punto la reazione dei militari è stata violenta: “Il carabiniere lungo mi ha dato degli schiaffi. Mi ha detto: ‘è finita, devi morire in galera. Ora è arrivato Salvini, vi dobbiamo fare un c**o così‘. Ho risposto che quello che stavano facendo non andava bene. Mi hanno messo le manette, mi hanno dato degli schiaffi. Il carabiniere con la maglia rossa è entrato da un finestrone per aprire la porta. Hanno preso una mazzola grande ed hanno distrutto tutto. Hanno preso tutto quello che potevano: se erano libri, come il Corano, li portavano in cucina, altrimenti se erano soldi non li facevano vedere proprio.Mi hanno lasciato una brutta sensazione“.