Nuova aggressione, la n. 61 dall’inizio dell’anno, ai danni di operatori sanitari è stata registrata a Napoli. La notizia è stata diffusa dalla pagina Facebook “Nessuno tocchi Ippocrate” che ha riportato il racconto della vittima: un’infermiera.
La donna, che ieri mattina alle 7 come di consueto aveva iniziato il suo turno, nell’entrare in una delle camere che le competono ha trovato “Una paziente che aveva subito un taglio cesareo d’urgenza e alla quale era stato prescritto il giusto riposo post operatorio, in piedi, rannicchiata dal dolore e leggermente appoggiata al suo letto“. La cosa strana, però, è che il letto della paziente era occupato “da una figura coperta dalle lenzuola che inizialmente non riesco a riconoscere“.
Alla richiesta di spiegazioni, l’infermiera viene a conoscenza che nel letto c’è il marito della paziente, “entrato in reparto verso le 5 del mattino (quindi di nascosto dal personale sanitario e fuori dall’orario di visita) e che sta dormendo perché lei gli ha ceduto il suo posto letto“. La vittima dell’aggressione subito fa presente che in quel reparto (ginecologia e ostetricia) non è permessa la permanenza notturna di uomini, quindi sveglia il marito della paziente e gli intima di lasciare di uscire dal reparto.
A questo punto, spiega l’infermiera, partono una serie di insulti, da entrambi i coniugi, che non si placano neanche dopo la minaccia di chiamare le Forze dell’ordine. “Fatti i ca**i tuoi e vai a fare l’infermiera“, avrebbe detto la paziente in difesa del marito, che a sua volta avrebbe minacciato l’operatrice, poi costretta a chiedere l’intervento delle guardie. Il marito della paziente ha continuato ad inveire contro il personale sanitario, anche all’arrivo della sicurezza, per poi giustificarsi dicendo di essere preoccupato per il figlio, ma la sua reazione non è giustificabile.