Napoli– La prostituzione è uno dei cancri della nostra società. Soprattutto quella pilotata da delinquenti o gruppi malavitosi che costringendo giovani ragazze straniere a sottomettersi ai loro ordini, minacciandole e picchiandole in caso di ribellione. Altre invece, pur non volendo, si costringono a piegarsi a questo perverso gioco solo perché, disperate e povere, trovano nella vendita del proprio corpo un guadagno facile e sicuro.
Una situazione già abbastanza grave e tragica, che ha assunto negli ultimi anni delle sfumature drammatiche che rendono palese il degrado in cui versa il nostro paese: la prostituzione minorile. Qualche tempo fa già abbiamo raccontato ai lettori la storia di una bambina di 14 anni, con due figli a carico e costretta a prostituirsi per necessità. Ma quella della giovanissima mamma rom non è l’unica tragica storia che si racconta sottovoce nei vicoli di Napoli.
Sono tanti i bambini stranieri, per la maggior parte rom che si offrono ai passanti. È lo scenario che si presenta quasi ogni giorno a Forcella, vico Pace, nel cuore di Napoli. Bambini piccolissimi, privi della loro spensieratezza e ingenuità, costretti a prestarsi a uno sporco gioco sessuale. A denunciare questa triste realtà è il Corriere del Mezzogiorno che con un’inchiesta ha mostrato a tutti la degradante situazione in cui versa il quartiere.
Ragazze dalla carnagione scura che con abiti succinti attirano lo sguardo dei passanti e a loro volto controllate da personaggi mandati sul luogo dai “boss” per accertarsi che le giovani si comportino bene. In ogni angolo dei vicoli stretti e lunghi c’è qualche giovane donna, una diversa dall’altra, per soddisfare a pieno il cliente. E poi ci sono questi piccoletti, vispi e svegli, che camminano tra i passanti e qualche volte si fermano a parlare con loro. Ma non chiedono soldi o caramelle, chiedono se vogliono i loro piccoli corpi.
La situazione è nota sia alle organizzazione di volontariato che alle istituzioni competenti. E non è remota la possibilità di chiudere “i bassi” di Forcella, che probabilmente si rivelerà solo un rimedio palliativo.