A chiarire la questione è Cronache di Napoli. A causa delle carenze strutturali e la conseguente pericolosità dell’istituto principale, che si trova a poca distanza dalla Galleria Umberto I, i bambini sono stati trasferiti nella succursale dove però mancano sedie e banchi. Il primo giorno di scuola gli alunni, così, sono stati seduti per terra per 5 ore provocando le proteste dei genitori.
Il preside ha quindi chiesto dei soldi per il trasloco di lavagne, banchi e sedie, perché la scuola non ha i fondi necessari a provvedere di tasca propria. Sette euro a studente, questa la somma chiesta per “aggiustare” la situazione. In caso contrario i bambini devono arrangiarsi con tutte le conseguenze del caso.
Intanto i genitori sono furiosi e non comprendono come mai non sia stato tutto organizzato preventivamente e perché, se una scuola pubblica e dunque sovvenzionata con le tasse che i cittadini pagano, ci sia bisogno di mettere mano al portafogli per garantire l’essenziale.