La nobildonna strozzata da uno gnocco, a Napoli c’è la sua mummia: dove vederla
Ott 06, 2018 - Domenico Ascione
Napoli – Il cimitero delle Fontanelle è uno dei luoghi più misteriosi e spirituali di Napoli. Nato come fossa comune durante la peste del 1656, nei secoli l’ossario ha raccolto i resti di migliaia e migliaia di napoletani che non potevano permettersi sepolture più degne. Il tempo ed un’inondazione hanno poi travolto e sparpagliato quelle ossa rendendolo un inimitabile agglomerato di resti umani anonimi.
In realtà, però, due scheletri hanno potuto conservare il loro nome e la loro identità: quello di Filippo Carafa Conte di Cerreto dei Duchi di Maddaloni, morto il 17 luglio 1797 e di Donna Margherita Petrucci, nata Azzoni, morta il 5 ottobre 1795. Entrambi i corpi erano custoditi in bare di vetro che hanno, quindi, resistito alla distruzione dell’acqua lasciando integri gli scheletri.
Il corpo di Donna Margherita è mummificato ed il teschio ha la bocca spalancata come di chi sta per vomitare. Per questo particolare, la tradizione popolare ha stabilito che la nobildonna fosse morta strangolata da uno gnocco inghiottito male. Ovviamente questa è un’interpretazione dovuta, in gran parte, all’ironia napoletana, inarrestabile persino avanti alla morte.
Misteriosa è, in realtà, la causa del decesso: la donna potrebbe essere morta per strangolamento, come nella leggenda; oppure in un attacco di tosse; oppure ancora per un trauma molto forte oppure, come più probabile, la mascella si è aperta solo dopo il decesso, come spesso avviene, ed è rimasta così per sempre senza venire risistemata da nessuno.
Fonte: Comune di Napoli