Questa volta ci è cascata Google Trips. L’app dedicata a viaggi e turismo è nella bufera a causa dei consigli forniti alle persone in visita a Napoli, che suggeriscono di nascondere portafogli, gioielli e telecamere, soprattutto di notte.
Un consiglio in realtà sensato, il problema è che è riferito soltanto alla città di Napoli, essendo assente nelle schede dedicate alle altre città, soprattutto se si considera che dati del Ministero dell’Interno registrano a Milano, Torino e Roma un numero più alto di furti rispetto al capoluogo partenopeo.
Se Google Trips fa quel discorso soltanto per Napoli, allora, un problema deve esserci e si trova nei pregiudizi ancora duri a morire, nonostante al giorno d’oggi sia più che sdoganata e arretrata la reputazione di una Napoli pericolosa ed inaccogliente.
Il Movimento Neoborbonico ha inviato ai responsabili dell’app per viaggi e turismo “Google Trips” la richiesta di rimuovere le informazioni su Napoli: nella scheda relativa alla città, infatti (sezione “come spostarsi, a piedi e in bicicletta”), nelle 5 righe di “indicazioni” si scrive che il centro storico di Napoli “è ideale da visitare a piedi ma è consigliabile nascondere portafogli, gioielli e telecamere, soprattutto di notte”. Non risultano indicazioni simili per altre città italiane (ad esempio Milano, Roma e Torino). Si tratta dei soliti luoghi comuni beceri frutto di antichi preconcetti che danneggiano l’immagine dell’ex capitale del Sud ma anche la sua economia considerato l’alto numero di persone che utilizzano l’app.
Nessuno nega che a Napoli, come in tutte le grandi città del mondo, si verifichino furti ma le ultime statistiche ufficiali del Ministero dell’Interno (inviate a “Google Trips”) dimostrano che si tratta di numeri di gran lunga inferiori a quelli delle altre città italiane: 6610 i furti su 100.000 persone a Milano, 4982 a Torino, 4655 a Roma, 3308 a Napoli.
Nel caso la società responsabile non proceda rapidamente alle opportune modifiche, il Movimento Neoborbonico ha invitato quanti amano la città di Napoli in Italia e all’estero a disinstallare l’applicazione.