“Siamo più forti noi. Possono tener duro ancora qualche mese o qualche anno, ma mafia, camorra e ‘ndrangheta saranno cancellate dalla faccia di questo splendido paese, ce la metteremo tutta“. Così parlava Matteo Salvini circa un mese fa. Era il 18 dicembre del 2018, ed il Ministro dell’Interno si trovava a Sorbolo, in provincia di Parma, alla cerimonia di consegna alla Guardia di Finanza di un immobile confiscato alla criminalità organizzata.
Com’era facilmente preventivabile, la criminalità organizzata non è stata cancellata nel giro un mese, e non lo sarà nemmeno tra un anno, come ha ottimisticamente auspicato il ministro. Quella che era stata considerata l’ennesima “sparata” di Salvini, oggi, alla luce di quanto accaduto al locale di Gino Sorbillo, ci racconta quanto poco sul serio venga considerato il problema della criminalità organizzata. Un cancro che attanaglia non solo il Sud, ma tutto il Paese, e che non può essere debellato con un tweet o una diretta Facebook.
Ogni qual volta Salvini ha messo piede a Napoli, ha ripetutamente promesso sforzi e risorse per combattere la camorra e rendere la città più sicura. Ma cosa è stato fatto, davvero, dall’attuale governo? Cosa è seguito agli slogan e ai proclami? Il sindaco Luigi de Magistris continua ad accusare Salvini, reo di non aver inviato alcun aiuto alle forze di polizia. L’ennesima contro risposta del Ministro la avremo solo questo venerdì, quando il leader della Lega, ancora una volta, tornerà a Napoli. Sarà l’ennesima passerella?