Dall’11 febbraio partiranno i lavori di restauro del Mann, il museo che l’attuale direttore Giulierini ha promesso di consegnare del tutto riaperto nel 2020.
Tale progetto è volto a restituire il fascino della Napoli del settecento.
Afferma Giulierini nelle dichiarazioni rilasciate a La Repubblica:
A chi ancora dice che ai musei autonomi sono andati troppi fondi rispondo che la questione non è ricevere i fondi, quanto piuttosto spenderli. Ci sono tanti enti che hanno avuto soldi e li hanno rimandati indietro. Il Museo archeologico di Napoli, grazie a uno staff eccezionale, ha impegnato tutti i 40 milioni di euro ricevuti abbiamo fatte tutte le gare, avviati tutti i cantieri.
Dall’11 febbraio parte un cantiere colossale, vedrete una facciata che sarà ingabbiata da una grande impalcatura, con indicazione dei tempi certi di chiusura. E se questo non dovesse accadere, avrete me, come direttore, al quale chiedere conto. Rispetteremo tempi e modalità di lavoro.
Grazie ai fondi del Pon Cultura e sviluppo, che ammontano a 40 milioni di euro, verranno riallestite le aree museali al piano terra per la statuaria campana, verranno rifatti i tetti e il riordino dei depositi di Sing-Sing e delle Cavaiole, completato il Braccio nuovo con auditorium da 300 posti a sedere e ristorante.
Le uniche date certe sono quelle del 30 maggio, giorno in cui aprirà la sezione Magna Grecia chiusa dal 1996, ed il 30 giugno, giorno in cui verrà aperta la sezione dedicata alla Preistoria.
L’idea è quella di collegare i sotterranei del Mann direttamente alla metropolitana, dove poter allestire anche punti vendita dedicati alle eccellenze artigianali ed enogastronomiche della Campania. Il sogno di Giulierini è quello di realizzare una completa pedonalizzazione dello spazio tra il museo e la galleria.
Nel giardino della Vanella che aprirà a giugno, vi saranno un auditorium e un ristorante con accesso separato da via Santa Teresa, in modo da accedervi anche quando il museo resta chiuso al pubblico.
Giulierini è entrato ormai nell’ultimo anno di mandato quadriennale, ma spera di essere riconfermato poiché ritiene che i lavori al Mann richiedano almeno otto anni.