Un’altra opera di Jorit è stata completata sulla facciata di un palazzo, all’uscita della metro di Scampia. Accanto al volto del poeta, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, vi è il volto di Angela Davis, attivista afroamericana.
Due persone che a modo loro hanno fatto la differenza in questo mondo, esponendosi, mettendo tutte le loro forze per combattere e far valere le proprie idee in un mondo che non era (e che non è) disposto a cambiare.
Ma chi è Angela Davis?
Angela Yvonne Davis, che ha compiuto 75 anni il 26 gennaio, è nata a Birmingham, in Alabama, ed è considerata una delle più importanti figure del movimento femminista afroamericano degli anni settanta.
Ebbe una vita molto difficile. È nata in una zona chiamata Dynamite Hill perché spesso lì le case dei neri venivano fatte saltare in aria con la dinamite per istigarli ad andar via.
Si laureò in letteratura francese con lode, per poi laurearsi anche in filosofia. Visse per un periodo a Parigi ma poi tornò negli Stati Uniti dove, precisamente in California, aderì al SNCC e poi al movimento delle Black Panthers.
Dopo che Martin Luther King fu assassinato aderì al Partito Comunista.
Ottenne la cattedra all’Università di Los Angeles ma poi venne espulsa quando nel 1970 si adoperò in difesa dei Soledad Brothers, tre detenuti neri accusati di aver ucciso una guardia.
Successivamente fu accusata di cospirazione, rapimento e omicidio. Fu arrestata a New York il 13 ottobre 1970. Il 5 gennaio dell’anno successivo, quando iniziò il processo a suo carico, si dichiarò innocente e moltissime persone di tutto il mondo si attivarono chiedendo la sua assoluzione.
Scagionata con formula piena dalle accuse che l’avevano tenuta in cella, ricomincia il suo percorso di militanza, concentrandosi questa volta sul problema delle carceri, che per lei non dovrebbero esistere, delle origini sociali e razziali della detenzione di milioni di afroamericani negli istituti penitenziari statunitensi.
Il suo ultimo libro pubblicato in italiano è La libertà è una lotta costante: è una raccolta di saggi su diversi argomenti, tra cui le discriminazioni di classe.
Nel 1997 fece coming out nella rivista Out dichiarandosi lesbica.
Tra le varie onoreficenze ha ottentuto quella del premio Lenin per la Pace nel 1978 a Mosca.