La scorta non sarà più tolta al giornalista napoletano Sandro Ruotolo, almeno per il momento. Ad annunciarlo è lo stesso Ruotolo con un tweet. «Anche se non ho ricevuto ancora una comunicazione formale è tutto vero – ha scritto Ruotolo – È stata sospesa la revoca della mia scorta. Dal 15 febbraio non sarei stato più protetto. La scorta resta. Gli organi preposti dovranno quindi rivalutare la mia situazione e decidere di conseguenza». Ovviamente, sotto al post, sono comparsi tanti messaggi di gioia, visto che la notizia aveva indignato non solo il mondo del giornalismo.
La scorta a Ruotolo venne assegnata nel maggio 2015 a seguito delle minacce (rilevate da un’intercettazione) del boss casalese Michele Zagaria. Il giornalista partenopeo, nella sua lunga carriera, si è sempre occupato di camorra, soprattutto nei casi in cui questa entra in contatto con la politica. La notizia della revoca ha alzato un (giusto) polverone mediatico che ha fatto registrare le reazioni anche di diversi politici, come l’ex ministro Orlandi e l’attuale vice premier Di Maio.
A chiedere protezione per Ruotolo anche l’Ordine dei Giornalisti, nella persona del presidente Carlo Verna, e Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, che si sono rivolti direttamente a Giuseppe Conte sulla decisione del Viminale. Il passo indietro, anche se parliamo solo di sospensione, però è un’ottima notizia: non solo per Ruotolo, ma anche per tanti altri giornalisti perseguitati solo perché alla ricerca della verità.