Arriva la replica del Santobono di Napoli dopo le dichiarazioni della madre di un bambino di 3 anni, morto il 18 marzo dopo un intervento per la rimozione di un tumore al cervelletto.
La donna, in un intervento nel corso della trasmissione La Radiazza su Radio Marte, aveva accusato l’ospedale di carenze igieniche all’interno della struttura. In seguito a tali parole il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione Sanità, ha chiesto l’apertura di un’indagine interna per accertare eventuali mancanze.
Attraverso una nota l’Azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon ha però respinto le accuse: “Il decesso del piccolo è avvenuto dopo circa un mese dall’intervento neurochirurgico, per complicanze che appaiono direttamente correlabili alla grave situazione di base ed alla complessità del decorso post-operatorio.
“Durante il periodo di degenza in rianimazione il piccolo ha ricevuto le cure appropriate, garantite peraltro in seno alla più grande rianimazione pediatrica dell’Italia meridionale, totalmente ristrutturata meno di un anno fa, con zone di isolamento idonee, utilizzate anche per alcune fasi della degenza del bimbo, e con una dotazione ottimale di personale infermieristico rispetto ai posti letto; quanto riferito dalla signora, pur nella comprensione del legittimo dolore, non appare corroborato da alcuna evidenza, ed in ogni caso, avendo la famiglia intrapreso una azione risarcitoria, le confutazioni di merito di tali dichiarazioni saranno prodotte in sede propria.
“I primari della Neurochirurgia e della Rianimazione hanno già puntualmente relazionato sul decorso clinico del paziente; ad integrazione di tali relazioni, la struttura interna di Gestione del Rischio Clinico, come usualmente, procederà ad una revisione delle singole fasi della degenza, per verificare ogni aspetto dell’assistenza fornita”.