Il 13 aprile 2019, a San Giorgio a Cremano, un evento epocale: piazza Vittorio Emanuele II di Savoia è diventata piazza Carlo di Borbone. Centinaia di persone a salutare un altro step di una vera e propria rivoluzione culturale di fronte alla quale è difficile, ormai, far finta di nulla. Siamo ancora all’inizio ma qualcosa si muove e in questa città, grazie al sindaco Giorgio Zinno e all’assessore alla toponomastica Pietro De Martino (con un grande intervento in consiglio apprezzato da tutti) qualcosa si è veramente mosso.
Sempre San Giorgio era stata, del resto, la prima città ad intitolare una strada ai “martiri di Pietrarsa”, gli operai massacrati dai Savoia solo perché difendevano il loro lavoro nella fabbrica dei primati borbonici.
Sui social numerosissimi i commenti in questi ultimi giorni e quasi tutti a favore dell’intitolazione della piazza al fu Re di Napoli Carlo di Borbone, con tanti inviti ai propri amministratori locali a seguire questa linea. Il cambio nome più gettonato? Sicuramente quello di Piazza Garibaldi a Napoli. Ormai in tanti hanno saputo delle conseguenze di una unificazione/conquista grazie al lavoro costante e ventennale di tante associazioni e di tanti scrittori.
E se è vero che la storia è stata scritta dai vincitori, è altrettanto vero che sta cambiando la storia anche in questo modo: cambiare il nome di una piazza vuol dire “fare” la storia, ritrovando punti di riferimento per una città intera e una intera comunità, riscrivendo “biglietti da visita” per i turisti, ricostruendo una identità anche grazie ad un personaggio storico che ha fatto grandi cose per quel luogo. Ci vediamo a piazza Carlo di Borbone…