La notizia della morte all’interno dell’istituto penitenziario napoletano di Poggioreale di un detenuto di 58 anni, già affetto da patologie croniche, forse in seguito ad un malore ha provocato un grande sgomento negli altri detenuti.
Infatti come riferisce Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di polizia penitenziaria Spp, i reclusi hanno inscenato una protesta, battendo sulle inferriate con pentole ed altri pezzi di ferro presenti all’interno delle proprie celle.
“Una protesta – spiega Di Giacomo – per la morte di un detenuto di 58 anni, probabilmente causata da un malore, forse un infarto. È successo nello stesso padiglione Salerno devastato dalla rivolta di domenica.”
I detenuti, a tal proposito, sostengono che non ci siano le condizioni necessarie per (soprav)vivere in questa situazione. Per questo motivo cercano di farsi sentire in qualunque modo.
La protesta, all’interno della casa circondariale, pur durando pochi minuti sottolinea in maniera chiara ed evidente, il clima di forte tensione che si vive e si respira quotidianamente all’interno dell’istituto.
Questa rivolta dei detenuti mette in allerta gli agenti di polizia penitenziaria, che lavorando all’interno dell’istituto, vedono la propria incolumità messa a repentaglio.
“Ora la protesta è rientrata. La tensione è alta visto che è lo stesso reparto dove vi è stata domenica la rivolta con ingenti danni“. Questo è quanto spiegato Luigi Castaldo, segretario provinciale Osapp di Napoli.