“Napoli rischia di perdere oltre cinque milioni di euro per indotto turistico, la filiera nautica campana oltre 13-14 milioni, ma soprattutto sarà una brutta figura per la nostra città“. Queste le parole di Gennaro Amato, presidente dell’Associazione Nautica Regionale Campana, nonché organizzatore di Navigare, l’evento che dovrebbe tenersi il prossimo ottobre prossimo sul lungomare di Napoli, ma che al momento è “cristallizzato” dal parere della Soprintendenza di Napoli.
L’evento avrebbe dovuto sponsorizzare, in alcune parti del Lungomare, vari stand della Filiera del Mare e Filiera Nautica, ed, in altre zone, altri stand dedicati a piccole barche e motori marini: dovrebbero, poi, essere installati dei veri e propri pontili galleggianti che dovrebbero ospitare l’esposizione in mare consentendo l’ormeggio di circa 120 imbarcazioni.
Il termine ultimo per avviare i lavori dedicati all’organizzazione delle evento, se in un primo momento era stato fissato al 30 maggio scorso, è poi slittato al 30 giugno prossimo, al fine di risolvere alcune richieste avanzate dall’ente conservatore di territorio che aveva richiesto delle modifiche al progetto originario. Alla Soprintendenza di Napoli, quindi, è affidata la decisione finale del futuro del salone nautico Navigare e dei 4.000 operatori che sono stati chiamati a partecipare all’evento. Le istituzioni napoletane però sembrano schierate a favore, con la conseguenza della perdita di un totale di 20 milioni.
“A dicembre del 2018, dopo aver presentato il progetto ed incassato il parere favorevole del sindaco de Magistris e dell’intera giunta comunale, abbiamo avuto la fortuna di essere supportati nell’iter burocratico dalla Delegata al Mare del Comune, Daniela Villani – racconta Gennaro Amato – Proprio grazie alla dottoressa Villani siamo riusciti, a gennaio, ad avere un tavolo dei servizi per dare esecutività al progetto.”
Da Gennaio ad oggi ci sono poi stati una serie di incontri con la Soprintendenza per vagliare diversi aspetti del progetto originario: i contenuti del salone, problematiche attinenti ai vari stand. Una volta superate le incertezze che attenevano agli aspetti dell’evento che si dovevano tenere “via terra”, le incognite di marzo hanno per lo più riguardato questioni “via mare”: l’accenzione dei motori, i rumori, l’inquinamento.
“Ora però – continua Amato– siamo in attesa da oltre 30 giorni, dopo aver presentato tutti i progetti aggiustati e relazioni tecniche di specialisti, del definitivo ok, ma il tempo stringe e la scadenza oltre il 30 giugno non ci consente i tempi tecnici organizzativi“.
La città di Napoli, se si optasse per una soluzione positiva, tornerebbe, a rivestire un ruolo fondamentale nel campo della Nautica e, stando alle statistiche, il salone nautico Navigare porterebbe un afflusso di circa 40mila visitatori in dieci giorni e, tra questi almeno 10mila giungerebbero da fuori regione: con un guadagno stimato per un totale di circa 5 milioni di euro. Denaro che, se venisse negata la possibilità di tenere l’evento, andrebbe perso.
“Tra barche, accessori e servizi lo studio di fattibilità realizzato dallo studio Management Service del dottore commercialista Alberto Bruno, indica un potenziale di vendita del prodotto nautico per circa 13/14 milioni di euro – sottolinea Gennaro Amato – dalle quali, appare ovvio che l’azione è tutta rivolta alla produttività della nautica in Campania e non certo a fare lucro organizzativo dell’evento“.
Il tempo scorre, e il 30 giugno si avvicina: data in cui ci si aspetta una risposta definitiva. Risposta che ci si auspica possa sbloccare questa situazione e dare un definitivo ok all’evento rendendo Napoli e il suo mare una vera e propria risorsa economica per l’intera città.