Tabaccaio morto a Chiaiano, la rabbia della moglie: “Anm non l’ha protetto”


Ulderico, il tabaccaio 52enne, colpito da un nigeriano nella stazione di Chiaiano a Napoli lo scorso 9 giugno, non ce l’ha fatta. Nella notte tra mercoledì e giovedì si è spento all’ospedale Cardarelli dove era stato ricoverato in seguito all’aggressione.

Da subito le sue condizioni erano apparse gravissime, numerosi i pugni che l’extracomunitario 36 enne gli aveva tirato, colpendolo più e più volte. Davanti alla saracinesca della sua tabaccheria qualcuno ha lasciato un fascio di fiori e un biglietto: «Ciao Rico».

La notizia della sua morte ha turbato profondamente tutti gli abitanti di Chiaiano, che conoscevano Ulderico da parecchi anni, la moglie, Daniela Manzi e le loro due figlie.

 A parlare è proprio lei, la moglie Daniela al Corriere del Mezzogiorno: «Quell’uomo da tre anni trascorreva la giornata fuori al nostro negozio, chiedendo l’elemosina con insistenza e insultando pesantemente quelli che rifiutavano. Una situazione che era diventata insopportabile. Gli chiedevamo educatamente di allontanarsi, ma per tutta risposta lui ci rideva in faccia o ci apostrofava con parole volgari».

Daniela chiede e pretende che sia fatta giustizia: «Non solo nei confronti dell’uomo che ha provocato la morte di mio marito, ma anche nei confronti di chi poteva fare qualcosa e non l’ha fatto, poteva intervenire e non è intervenuto». Parole dure della donna, che si riferiscono all’Anm, cui diverse volte il tabaccaio e la sua famiglia si erano rivolti per chiedere di risolvere la situazione: «L’Anm ci diceva di rivolgerci alla vigilanza, la vigilanza a sua volta chiamava i carabinieri o la polizia, ma per allontanare quell’uomo violento non è mai stato fatto nulla di concreto, qualcuno ci aveva accusati di essere razzisti perché avevamo affisso un cartello, poi tolto, in cui invitavamo i clienti a non dare soldi a quell’uomo. Non era razzismo, noi non siamo razzisti: era solo un tentativo per mettere in guardia la gente. Quell’immigrato avrebbe potuto trovarsi un lavoro, ma ci diceva con aria di sfida che a lui andava bene quello che faceva, non sentiva il bisogno di cambiare»

Parole di cordoglio vengono dal sindaco di Mugnano, Luigi Sarnataro, che da anni conosceva lui e la sua famiglia, originari di quelle parti: «Con immenso dispiacere apprendo la notizia della scomparsa di Ulderico, il nostro amico tabaccaio. La città di Mugnano si stringe intorno alla moglie, alle figlie e a tutti quelli che gli vogliono bene. Riposa in pace». 

Fatti come questi continuano a fare luce su episodi simili a questo, persone vittime di violenza ingiustificata, che, nel migliore dei casi si ritrovano in aule di tribunale a dover fare i conti con quello che è successo, vittime di uno stato di ansia e paura perenni.

La redazione si unisce al dolore della famiglia.


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