Notizie di Napoli

Napoli ha superato la prova messa in campo dalle Universiadi?

Sold out per la cerimonia finale della 30esima edizione delle Universiadi 2019 di Napoli, ma ha superato la prova messa in campo dalla manifestazione sportiva? Ad aprire l’attesissima manifestazione al San Paolo è stata una giovane violinista. Il suadente suono del violino si è fuso alla voce di un bambino. Il piccolo protagonista della serata, davanti a circa 35 mila presenti, ha letto tre articoli della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: sulla libertà, la dignità, il diritto alla vita e all’istruzione. Dobbiamo ricordare che Napoli è stata scelta come città ospitante solo in seguito alla rinuncia di Brasilia e tutto sommato è stata una fortuna.

Il capoluogo campano, dopo gli ultimi gravi avvenimenti che l’hanno vista protagonista, tra corruzione e camorra, mandando nello sconforto i napoletani, è stata salvata dalle Universiade. La manifestazione agonistica universitaria ha ridato colore e vitalità a Napoli, che stava rischiando di perderli del tutto. La città partenopea, forse, un periodo così bello non lo viveva da anni. Attraverso la sfilata dei 118 Paesi che hanno partecipato, il San Paolo è ritornato alla sua gloria, trasformato in una riva dell’accoglienza. 58 campi di gara, considerando gli impianti per il riscaldamenti e gli allenamenti, che finalmente hanno ripreso ad essere praticabili, sicuri con le Universiade. Il mondo ha accolto Napoli, Napoli ha accolto il mondo. Altresì, la città partenopea è conosciuta proprio per la sua capacità di assorbire, di far stare bene.

Palavesuvio Ph: Giuseppe Santacroce Accreditato dalla Federazione Ginnastica d’Italia

Le Universiadi sono stati l’ennesima prova, ed anche un’occasione imperdibile per i tanti giovani di mettersi alla prova che hanno preso parte all’attività, attraverso un ruolo nello staff o come volontari. Infatti, una grande possibilità l’ha ottenuta un giovane fotografo, accreditato per l’evento dalla Federazione Ginnastica d’Italia, Giuseppe Santacroce, che ha partecipato alle Olimpiadi Universitarie. Per lui era la prima volta ad un evento di tale importanza. “Le Universiadi hanno apportato una nuova sfida alla città, dando la possibilità a tutto l’agglomerato campano di capire se si è all’altezza delle grandi metropoli europee”, ha spiegato Giuseppe durante l’intervista. “La città era pronta alle Universiade, ma credo i cittadini un po’ meno. Non è semplice approcciarsi e rispettare tante culture diverse in un periodo dove c’è diffidenza e mancanza di rispetto verso il prossimo. – ha continuato il giovane fotografo – Sicuramente tutte le delegazioni porteranno con sé un ricordo ricco di sfumature”.

Le Universiadi hanno dato l’opportunità, quindi, a tante persone di crescere a livello lavorativo. “Per me è stata una grande opportunità, avendo la possibilità di approcciarmi a filosofie di lavoro diverse dalla mia”, conclude Giuseppe Santacroce.  L’atmosfera creata dall’Universiade, adesso, si spera non sia irripetibile. Lo sport, metafora di vita da sempre, è riuscito ad unire popolazioni così distanti e diverse, colorando Napoli di “mille culure” durante la straordinaria festa finale al San Paolo. La città partenopea, assieme a tutta l’Italia, ha vinto la dura prova delle Universiadi. Il bel Paese ha superato tutte le controversie culturali, razziali che sembrano contaminarle da tempo, pertanto citando Friederich Schiller: “L’uomo è interamente uomo soltanto quando gioca”.