La recente notizia di una frase discriminatoria pronunciata dal gestore di un lido di Gaeta ha fatto scalpore, e non si è fatta attendere la risposta di Laura Carcavallo, consigliere della X Municipalità di Napoli e segretario comunale del Ministero dell’Interno. Stavolta la Carcavallo ha pubblicato su Facebook la sua denuncia al lido, completa di tutte le informazioni necessarie, da lei definite “un calvario di illegalità”.
Il gestore dell’attività, che avrebbe detto ad un amico “Non fare il napoletano” perché aveva finto di saltare la fila alla cassa, a quanto pare non può certo vantarsi della sua attenzione alla legalità. La denuncia della Carcavallo, che chiama in causa la Capitaneria di Porto di Gaeta, la Guardia di Finanza Gruppo Formia e tutte le autorità competenti, elenca le irregolarità rilevate in quell’esercizio commerciale una a una.
Prima fra tutte è la questione dei posti auto per i disabili. A norma di legge, nelle aree adibite al pubblico dovrebbe essere presente un posto da portatore di handicap ogni 20 posti auto. La struttura in questione, come già notato dalla Carcavallo in precedenza, ne presenta solo uno.
E non è tutto. Stando alla denuncia della Carcavallo, è l’evasione fiscale la vera piaga dilagante della struttura. Sia l’acquisto dei prodotti al bar del lido che il noleggio dei pedalò avverrebbe sistematicamente a nero. A sostituire gli scontrini, a quanto sembra, ci pensano dei fogli di carta con su scritta l’ordinazione.
Questo senza contare che i pedalò, si legge ancora nella denuncia, vengono lasciati sul bagnasciuga, intralciando così il passaggio delle persone. Gli stessi bagnanti si ritrovano a subire non pochi disagi. Non solo non è presente una cassetta del pronto soccorso, ma i bagnini di rado si trovano alle loro postazioni. Questo perché il compito che viene affidato loro è di accompagnare i clienti ai rispettivi ombrelloni.
I clienti che ne pagano maggiormente le spese sono, naturalmente, i più deboli: in questo caso i disabili e i bambini. Oltre ad avere un solo posto auto per portatori di handicap, a quanto pare il lido è sprovvisto di bagni per disabili, mentre le giostre presenti nell’area bambini non sono omologate e presentano un grande rischio per i più piccoli.
La denuncia della Carcavallo si conclude con le seguenti parole: “Non voglio credere a quello che mi è stato detto, cioè che i gestori dei lidi comandano loro, sono amici di amici. Credo nella correttezza professionale degli organi accertanti le infrazioni. Che si ami il territorio, non lo si frutti solo“.