Festa dei Gigli di Barra 2019, Armando Della Pia: “Da un giglio può nascere tutto, è quella la vera magia”
Set 21, 2019 - Martina Napolano
A Barra si entra nel vivo della Festa dei Gigli e Vesuviolive.it continua a intervistare coloro che prenderanno parte alla kermesse barrese. Questa volta tocca ad Armando Della Pia che canterà per la paranza Insuperabile di Massimo Ambrosanio, accompagnato dalla Manco’s band di Franco Manco e con i suoi colleghi Paolino Di Somma ed Eduardo Ammirabile. Il commento di chi nella Festa dei Gigli ci è nato e cresciuto, la quinta di una serie di interviste rilasciate da coloro che allieteranno la Festa dei Gigli di Barra e la ballata dei gigli:
– Cosa rappresenta per te la festa dei gigli?
“La Festa dei Gigli ha rappresentato per me, e lo fa ancora, la ragione di esistere, nel senso che sono nato con questa indole e con questa passione. La porto ancora con me e la rafforzo ogni anno sempre di più“.
– Qual è la festa che ti ha suscitato più emozioni di tutte quelle viste e passate?
“E’ difficile, la festa che mi ha suscitato più emozioni, forse, Nola 1997 perché era il primo anno che ero impegnatissimo con una paranza, la mia paranza dell’epoca, i Volontari di Nola e Nola capitò una cosa eccezionale perché c’erano le paranze di ogni paese dei gigli: una crispanese, una casavatorese, una bruscianese, le due barresi e le nolane più importanti. Fu un anno eccezionale“.
– Da bambino, in passato, avrai avuto un idolo: da quale cantante hai preso spunto per poi intraprendere questa carriera canora?
“Io sono cresciuto artisticamente, con il cantante che ho visto da sempre, da quando sono nato, Enzo Parisi. Credo sia stato un po’ il cantante di tutti, Enzo ci ha fatto da insegnamento a tutti noi. Poi sono cresciuto con i suoi insegnamenti, di Carmine Parisi, di Raffaele Caccavale, però diciamo se dovessi fare un nome direi Enzo Parisi“.
– Chi ti ha trasmesso questa passione per la festa dei gigli?
“Considera che a mia madre non piace, mio padre non era di Nola e non apparteneva a nessun paese dove si svolge la festa. La passione per la festa mi viene trasmessa dalla città dove sono nato, perché sono di Nola, ed è difficile non diventare appassionato della Festa dei Gigli“.
– Secondo te cosa ha di magico questa festa per coinvolgere migliaia di persone?
“A volte non me lo so spiegare, però la magia è riduttiva. A volte non è solo la magia: si instaurano dei rapporti, delle fantasie, degli amori, dei rapporti familiari. E’ quella la magia, da un giglio può nascere un amore, una famiglia, un’avventura, una storia, una canzone, una musica. Da un giglio può nascere tutto, forse la magia è quella. Forse non c’è la magia, è l’insieme che diventa magia“.
– Immagino che prima di cantare su un giglio, almeno una volta ci sei stato sotto. Cosa si prova a cullare questo obelisco di legno alto 25 metri?
“Prima di cantare su un giglio, sono stato per 15 anni cullatore della paranza Volontari di Nola. Ero legato affettivamente alla paranza Volontari perché dalla morte di mio padre è stato Peppe Cutolo che mi ha cresciuto, quindi la paranza Volontari, in un certo modo, era anche un po’ mia. Ci ho cullato sotto un giglio e lo rimpiango oggi a volte perché è una grandissima sensazione sentire che un giglio va bene con la tua spalla, poi è diventato più bello sentire che un giglio va bene con le tue canzoni“.
– Oltre a te c’è una band musicale su ogni giglio che si esibisce pronta ad accompagnare le tue canzoni e suonare i loro pezzi inediti. Se fossi un musicista quale strumento ti piacerebbe suonare?
“Io non vorrei essere nei panni di nessuno di loro perché è un mestieraccio. A volte quando canto per 24 ore mi faccio forza sul fatto di pensare ‘però quello sta soffiando da 24 ore, stai zitto e canta‘”.
Vesuviolive.it ringrazia Armando Della Pia per essersi reso disponibile per l’intervista e gli fa un grande in bocca al lupo per la festa.