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Concorso per Operatore Socio Sanitario al Cardarelli, la protesta dei precari che temono l’esclusione

NAPOLI – L’ennesima controversia della sanità campana. A pochi giorni dalla pubblicazione della graduatoria finale del concorso per Operatore Socio Sanitario all’Ospedale Cardarelli è esplosa la protesta dei precari che da anni lavorano nelle aziende ospedaliere campane i quali, non essendo mai stati regolarizzati, temono di perdere il posto di lavoro.

Portavoce di tale preoccupazione è Lello Pavone, responsabile sindacale della Fials, che ha scritto una lunga lettera al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il discorso non riguarda non solo il Cardarelli, ma il ruolo stesso degli OSS. Egli ha chiesto di «rivalutare e di rivedere il concetto stesso di fabbisogno di personale, ancora basato solo e unicamente sul risparmio economico. Chiediamo invece di guardare questo concetto più da un punto di vista assistenziale, più dalla parte del paziente, perché facendo così scopriremo che in Campania ci vogliono molti più operatori di quello che attualmente alcuni tecnici hanno considerato, studi e ricerche recenti hanno confermato che più Infermieri, più Oss significa, una riduzione del 30% del rischio morte del paziente.

«E non solo, significa più sicurezza, più qualità e più umanizzazione delle cure, significa meno rischi, meno errori, meno infezioni ospedaliere, meno giorni di ospedalizzazione e soprattutto meno costi (straordinari), ma non solo, vi invitiamo a rivedere il fabbisogno di personale tenendo conto che non esistono solo gli ospedali, ma che questi operatori potrebbero rilanciare tutto ciò che riguarda il territorio, l’assistenza domiciliare e la continuità assistenziale, insomma vi chiediamo una rivoluzione nel modo di interpretare il concetto stesso di fabbisogno non più legato al personale ma bensì al paziente. […]

«Quello che i nostri cittadini ci chiedono una sanità giusta e uguale per tutti, insomma una grande sanità pubblica che mette assieme tutti senza escludere nessuno, una sanità che aggiunga e non sottrae, evitando tutte quelle guerre tra poveri che stanno iniziando a emergere, ricordando a tutti che il concetto stesso di salute porta il precariato, la disoccupazione come forme di patologia che noi, voi e soprattutto la politica deve saper curare».

Sulla questione OSS al Cardarelli e negli ospedali campani è intervenuto anche Giuseppe Alviti, sindacalista e componente della Commissione Sanità della Federazione Nazionale Lavoratori: «nella sanità campana non può continuare la guerra tra i poveri. Precari che da anni garantiscono i Lea rischiano di perdere il posto di lavoro per far posto ai vincitori di avvisi pubblici a tempo indeterminato. È giusto che le graduatorie a tempo indeterminato vengano utilizzate ed esaurite ma, allo stesso tempo, è necessario trovare un percorso per la stabilizzazione dei precari, considerato che nella regione Campania c’è una carenza di oltre diecimila unità di cui cinquemila operatori socio sanitari».

«Ho inviato una lettera per chiedere al presidente De Luca un intervento urgente – conclude Alviti – affinché i contratti a termine vengano rinnovati, in attesa di una soluzione che non lasci nessuno a casa, visto che è volontà dell’azione di governo regionale eliminare ogni forma di precarietà attivando la stabilizzazione».