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Festa dei Gigli di Barra, Minieri: “Quando culli un giglio ti tremano le gambe”

Ci siamo! Manca veramente poco all’inizio della Festa dei Gigli e in occasione della kermesse barrese, Vesuviolive.it ha intervistato Salvatore Minieri, che canterà per la paranza Formidabile di Raffaele Maddaluno, accompagnato dalla Cappelluccio’s Band e con i suoi colleghi Teodoro Liberti e Leda Fiotti. Una festa vissuta sin da bambino, l’ottava di una serie di interviste rilasciate da coloro che allieteranno la Festa dei Gigli di Barra e la ballata dei gigli:

– Cosa rappresenta per te la festa dei gigli?

Per me la Festa dei Gigli rappresenta il passato, il presente e il futuro perché fa parte del 50-60% della mia vita”.
– Qual è la festa che ti ha suscitato più emozioni di tutte quelle viste e passate?
La mia prima festa, quella del 2001 a Barra, la prima volta che ho messo piede su un giglio di 25 metri in una festa ufficiale con il comitato Sant’Antonio e la paranza Nuova Gioventù di Casavatore”.
– Da bambino, in passato, avrai avuto un idolo: da quale cantante hai preso spunto per poi intraprendere questa carriera canora?
Siccome vengo dai quartieri di Nola, lì è nata tutta la mia famiglia a partire dai Parisi, dai Caccavale, dai Barone ai Minieri. E quindi, automaticamente, a questi cantanti qua che ci sono stati in passato”.
– Chi ti ha trasmesso questa passione per la festa dei gigli?
Questa passione per la Festa dei Gigli me l’ha trasmessa la mia città, Nola, perché ovunque si faceva un mini giglio, io ero il primo a correre. Nell’86, quando la mia famiglia ha fatto il giglio, io ero nel grembo di mia mamma, quindi sentivo già la musica“.
– Secondo te cosa ha di magico questa festa per coinvolgere migliaia di persone?
Di magico? L’aggregazione dei popoli perché tutti i paesi della Campania si uniscono in quella giornata in un’unica fede giglistica, quindi se stiamo a Barra, Nola, Brusciano etc, si uniscono in quei paesi e diventano una sola cosa”.
– Immagino che prima di cantare su un giglio, almeno una volta ci sei stato sotto. Cosa si prova a cullare questo obelisco di legno alto 25 metri?
Si prova un’emozione così forte che ti tremano le gambe. Un’emozione indescrivibile perché se dovessi darti una definizione non ci riesco: devi starci sotto per provarlo“.

– Oltre a te c’è una band musicale su ogni giglio che si esibisce pronta ad accompagnare le tue canzoni e suonare i loro pezzi inediti. Se fossi un musicista quale strumento ti piacerebbe suonare?

Un po’ tutti, però  sul giglio mi piacerebbe suonare il sax“.
Vesuviolive.it ringrazia Salvatore Minieri per essersi reso disponibile per l’intervista e gli fa un grande in bocca al lupo per la festa.