Napoli– Parcheggiatore abusivo minaccia di uccidere l’assessore della II Municipalità per aver pedonalizzato una strada causandogli la perdita del lavoro.
L’assessore Marcello Cadavèro ha subito l’aggressione verbale quindi dell’uomo che lo ha minacciato di sparargli alla testa senza aver paura delle conseguenze. Questo solo perché Cadavèro stava svolgendo il proprio compito. La strada in questione è via Lanzieri, una delle traverse adiacenti all’Università Federico II della sede centrale. Via Lanzieri era ostaggio di questo parcheggiatore ormai da anni e pedonalizzare la strada significa anche liberarla da questo parassita.
Intanto molti cittadini sostengono e appoggiano la battaglia di Marcello Cadavèro tramite social. Non solo per questo ultimo atto di ieri, ma anche per tutte le precedenti vittorie nella sua municipalità come quella di eliminare i paletti abusivi di alcuni residenti ai Quartieri Spagnoli. Sostituiti poi con dei paletti comunali.
Queste sono state le sue parole a seguito della minaccia: “Circa due anni fa abbiamo pedonalizzato via Majo di Porto e piazzetta Simonetta Lamberti. Via Lanzieri era diventata dunque una strada cieca dove un parcheggiatore abusivo faceva i propri comodi. Occupandola completamente con le autovetture, posizionate in ogni spazio libero.
“Dopo la solita trafila, a fine settembre siamo riusciti a pedonalizzare anche quest’altra strada. Al momento dell’intervento il parcheggiatore ha dato i numeri. Mi ha urlato che mi avrebbe sparato in testa. E che si sarebbe fatto trenta anni di galera per colpa mia. Ho provveduto a denunciare tali minacce di morte alle forze dell’ordine. Occorre fare fronte comune contro questi soggetti. Capisco il timore di alcuni cittadini ma è necessario ribellarsi a questa prepotenza“.
Anche Francesco Emilio Borrelli è intervenuto sulla questione. Il Consigliere Regionale ha così dichiarato:
“Si tratta di veri e propri delinquenti che non perdono occasione per mostrare le proprie inclinazioni criminali. Speriamo che questo soggetto sia assicurato quanto prima alla giustizia. Ma il suo non è un caso isolato.
È arrivato il momento di provvedimenti seri“.