Violenza sessuale a Londra, condannato studente napoletano: la ricostruzione
Ott 17, 2019 - Simona Borriello
Due ragazzi italiani, Ferdinando Orlando, napoletano di anni 25, e Lorenzo Costanzo, bolognese di 26, sono stati condannati in primo grado, dai giurati della corte di Isleworth, per aver violentato una ragazza australiana, 23enne, in un noto club a Londra.
I due accusati sono stati descritti, sul banco degli imputati come “rampolli di famiglie per bene”. La violenza sessuale ai danni della 23enne risale alla notte tra il 25 e il 26 febbraio 2017. Ferdinando e Lorenzo avrebbero, infatti, violentato la giovane, ubriaca, all’interno dello stanzino di una discoteca a Soho, Toy Room Club. Dalle riprese delle telecamere di sorveglianza del locale, esaminate dai poliziotti di Scotland Yard, i due amici, dopo aver compiuto la violenza, sarebbero fuggiti, ma prima complimentandosi l’un con l’altro con un abbraccio. La vittima, secondo le ricostruzioni, si sarebbe nascosta nel bagno delle donne, ubriaca e dolente. Una coppia francese ha accompagnato la ragazza a casa. La coinquilina della vittima, infatti, ha subito chiamato polizia ed ospedale.
Sottoposta ad un intervento chirurgico per le ferite, la ragazza, poi ha affermato: “Quel giorno avevo iniziato a bere alle 11 di mattina, perché era il compleanno di un amico. Ero molto ubriaca, sono persino caduta varie volte”. Le forze dell’ordine hanno fermato i due solo l’anno successivo, ammettendo di aver avuto un rapporto consensuale con la giovane. L’orrenda vicenda è ancora da chiarire: la ragazza non ha mai riconosciuto gli aggressori, ma la ricostruzione si basa solo sui video e il racconto degli imputati. “Vedo soffrire mio figlio per una vicenda che alla base non ha alcuna prova evidente”, ha dichiarato il padre del 26enne bolognese.
Il giudice pronuncerà la sentenza il primo novembre. Per ora, solo i giurati della corte di Isleworth hanno pronunciano la condanna di primo grado per stupro. I ragazzi potranno rimanere a Londra, proseguendo i loro studi. Attendendo la sentenza, i due sono controllati da un bracciale elettronico.