Il graffito, come elemento costitutivo della metropoli, è da sempre al centro di un dibattito fra le fila dell’opinione pubblica. C’è infatti chi crede che si tratti di un’opera d’arte e chi lo ritiene mero vandalismo. Non andando ad incespicarci in un argomento troppo complesso, specifichiamo che anche per il nostro Ordinamento si tratta di un atto vandalico e quindi di un reato vero e proprio, se leggiamo l’articolo 639 del Codice penale.
Eppure il Palazzo dell’ Arti di Napoli, fra le quattro giornate tematiche del progetto culturale “Napoli città creativa in pop art“, ha deciso di dedicarne una alla cosiddetta Street Art. La kermesse è stata curata dall’assessore alle Politiche giovanili Alessandra Clemente. Nella serata di venerdì, iniziata alle 18, gli artisti delle associazioni per la creatività urbana “400 ml“, “Bereshit” e “StoneAge“, hanno decorato la parte inferiore della facciata del Pan con graffiti e disegni di bombolette spray ispirati alle opere di Andy Warhol.
All’interno dell’edificio, oltre a numerose installazioni artistiche, erano presenti performance a tema pop art di Valeria Viscione della”Visivo Comunicazione” e una grande tela del writer napoletano Jorit AGOch, con un ritratto stilizzato di Paolo “Sha-One” Romano, noto pioniere della street art italiana e membro del gruppo hip hop La Famiglia.
Inoltre i visitatori hanno potuto osservare una selezione di scatti del gruppo Instagram “Foto_Napoli” e le opere vincitrici del concorso “Fuor d’acqua“, rivolto alle scuole secondarie per promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea, a cura dell’associazione culturale “Etant donnés“, presieduta da Luigi Filadoro.
Significativa la presenza di otto dodicenni della fondazione “Famiglia di Maria” coordinata da Daniela Ricciardi. Questi hanno visitato la mostra “Vetrine” e riprodotto su un foglio l’opera che più li ha colpiti.
Un evento che non solo da grande spessore culturale ad una città che ha tanto da dare al settore artistico e valorizza i numerosi talenti partenopei, ma che cerca di diffondere e di promuovere l’arte e la cultura, partendo anche dai bambini, vera speranza per un futuro migliore.