“Lo logoriamo giorno per giorno”, “lo snelliamo”. Parlano così di Luigi de Magistris alcuni consiglieri della maggioranza ‘beccati’ da ‘Repubblica’. Un audio che doveva rimanere segreto e che rivela un ‘patto di sangue’ contro il Sindaco di Napoli.
Il discorso, risalente a mercoledì scorso, avviene nelle stanze del consiglio comunale. Argomento del giorno, la decisione di Luigi de Magistris di cambiare qualche poltrona. Tra i 4 e i 7 gli assessori che entro il prossimo mese, così come dichiarato dal primo cittadino, saranno rimossi. Ma i sostituti scelti del sindaco, non sono piaciuti ad alcuni consiglieri rimasti fuori dal rimpasto.
A farne le spese proprio alcuni eletti dei gruppi Agorà, Verdi e Riformisti democratici. Con Carmine Sgambati (Agorà) in testa che chiedeva la Polizia Municipale che è di Alessandra Clemente. Tre gruppi che sommati tra loro fanno la differenza con ben sette consiglieri. Voti che potrebbero far cadere la maggioranza in consiglio.
Il loro piano, come facilmente udibile nell’audio, è di ‘logorare’ il sindaco facendo opposizione. Un modo per farlo avvilire e cedere alle loro richieste, perché:
“Dopo una settimana si arrende, è finita. Entro il 23/24 febbraio è l’ultima data per votare insieme a Maggio. Comune e Regione insieme. Basta che il 23 va a firmare”.
E ancora:
“Noi siamo compatti. Le persone le decidiamo noi. Se tu non hai capito che ti vogliamo dare una mano, arrivederci e grazie. Non voglio questo, non voglio quest’altro: ma come ti permetti? Auricchio pensava di distruggerci, si credeva un potestà. Quando ha visto che non ci è riuscito, il sindaco doveva dire: hai fallito, togliti da mezzo”.
Ne nasce un dibattito nel quale secondo un consigliere: “E’ impossibile mettere il sindaco contro Auricchio”.
Attilio Auricchio è infatti il Direttore Generale e Capo di Gabinetto del Comune. Un tenente colonnello scelto da de Magistris, già a comando del pool investigazioni che indagò sullo scandalo calciopoli. Un uomo più che fidato.
Pronta la replica: “Non fa nulla, lo voglio dimagrire. Voglio fargli capire che ha dato il mandato al killer di ucciderci ma la missione è fallita”.
Il piano è semplice:
“Firmiamo un patto di sangue, tutti uniti. Quelli che abbiamo messo nelle partecipate devono obbedire agli ordini. Questo è logico”.
Il discorso poi investe anche Napoli Servizi e in particolare Asia.
“Se tu mi vuoi dare Asia, non è che poi la smembri e metti un presidente e due consiglieri, tra cui una donna. Devo poter scegliere tutti e tre. Siamo pronti a tutto”.
Alcuni di loro, sono stati identificati da ‘Repubblica’. Si tratterebbe di Stefano Buono (Verdi), Ciro Langella (Agorà), Marco Gaudini (Verdi), Carmine Sgambati (Agorà) e Gabriele Mundo (Riformisti democratici).