È finita sotto accusa la ditta che gestiva la mensa scolastica di un complesso scolastico napoletano. Un gruppo di genitori dei bambini che frequentano la scuola, sita nel centro storico, ha deciso di presentare un esposto nei confronti della ditta.
Quest’ultima, da settembre 2019, è subentrata nell’appalto per la gestione della mensa dell’istituto scolastico in questione. L’accusa arriva dopo aver riscontrato una serie di irregolarità che ha portato a controlli quotidiani relativi alla qualità dei pasti e dei servizi.
Da tali controlli è emerso: un ritardo nella consegna, nella distribuzione e nello scodellamento dei pasti, uno scarso condimento di alcune pietanze, unito a un’altrettanta scarsa qualità di queste e delle condizioni igieniche delle attrezzature. Inoltre è stato evidenziato come alcuni cibi surgelati, come gli spinaci, siano risultati a volte non del tutto cotti.
“È una situazione che va verificata. L’azienda che si occupa del servizio di refezione della scuola deve rispettare il capitolato d’appalto e deve garantire un livello quantomeno accettabile di qualità. Non parliamo di “bontà” dei piatti ma di sicurezza, perché un’eventuale scarsa igiene delle attrezzature, la scarsa qualità delle materie prime utilizzate per la preparazione dei pasti e inadeguate tecniche di preparazione potrebbero causare danni alla salute dei bambini e ciò non deve assolutamente accadere” ha concluso il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
Si tratta di situazioni delicate che meritano la giusta importanza. La ditta riceverà i suoi controlli per rassicurare genitori e bambini. Questa notizia ci riporta alla memoria il brutto episodio, risalente a quasi un anno fa, che si verificò presso la mensa scolastica una scuola dove venne servito cibo scaduto da un mese a bimbi di 4 anni.