Napoli– Questa mattina intorno alle 6:30 presso una sala slot di Miano, a via Valente, è stato ucciso a sangue freddo Stefano Bocchetti. Si tratterebbe, secondo gli inquirenti, di un ex affiliato al clan Lo Russo.
Le modalità dell’assassinio rispecchiano in pieno l’omicidio di stampo camorristico. Non sono ancora certe le dinamiche dei fatti, ma secondo una prima ricostruzione due uomini in sella ad una moto hanno aperto il fuoco con una raffica di proiettili direttamente dalla strada. Tra l’altro proprio lì, 3 anni fa, sono stati uccisi altri due membri del medesimo clan.
Stiamo parlando di un clan che è ai minimi storici. Questo gruppo organizzato che si formò negli anni ’70 e che partecipò alla guerra contro la Nuova Camorra organizzata di Raffaele Cutolo, schierandosi al fianco dell’Alleanza di Secondigliano, ha perso tutto il suo potere.
L’ultimo boss del clan è stato Carlo Lo Russo, cugino dei 3 fratelli capostipiti della famiglia. Dopo il suo arresto avvenuto nel 2016, il clan si è spaccato.
Carlo Lo Russo però è stato fondamentale nella spaccatura del clan. Perché oltre al suo arresto, è diventato un pentito. Gli inquirenti non conoscono ancora le motivazioni dell’assassinio di questa mattina ai danni di Stefano Bocchetti, ma non è escluso che qualche altro clan di Miano e limitrofi stia regolando i conti.