Diminuiscono i delitti a Napoli, il fenomeno delle baby gang nonostante l’alta esposizione mediatica arretra. E’ quanto delineato dal Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis, nel corso della cerimonia d’apertura dell’anno giudiziario 2020 tenutasi nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino nella mattinata di sabato.
Presente anche il sindaco Luigi De Magistris e il Procuratore Generale della Repubblica Luigi Riello. Il magistrato mette sotto la lente d’ingrandimento i risultati di un anno di intenso lavoro ma tira le orecchie al suo corpo professionale per le imbarazzanti vicende giudiziarie che hanno colpito anche due membri del suo distretto.
I NUMERI
Dati incoraggianti per Napoli e provincia. In calo del 7,13% il numero dei delitti registrati. Si passa dai 135.133 del 2018 ai 125.498 dell’anno appena trascorso. Giù anche le lesioni dolose che vanno dai 4.115 ai 3.730 casi registrati. La riposta giudiziaria ha generato un decremento dei maggiori reati: furti, ricettazioni, rapine, contrabbando, sfruttamento della prostituzione. In aumento, invece, l’associazione per delinquere di stampo mafioso, gli incendi, riciclaggio in provincia di Benevento, i reati di contraffazione di marchi in provincia di Caserta.
LA PROTESTA
Manette ai polsi per l’Ordine degli Avvocati di Napoli in aperta contestazione con la nuova riforma della giustizia. Entrano così nell’aula prima di prendere posto. In particolare la protesta muove i suoi passi contro la nuova legge della prescrizione definita un ergastolo processuale. Quando a prendere la parola è una delegata del Ministro della Giustizia, gli avvocati si alzano in piedi mostrando un cartello con la scritta “rispettate la Costituzione”.
IL TRISTE PRIMATO
Nonostante i numeri confortanti sui maggiori reati, Napoli detiene ancora il triste primato delle vittime per caso. Si tratta di quelle persone coinvolte in agguati senza alcuna colpa. Viene alla mente il triste episodio di Piazza Nazionale che portò al ferimento della piccola Noemi. E come non ricordare le atroci aggressioni che in questi mesi interessano medici e personale sanitario.
PRESCRIZIONE
Sulla normativa entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2020 si sono espressi sia il Presidente della Corte d’Appello che il Procuratore Generale della Repubblica. Al netto degli ideali e delle contrapposizioni interne sulla legge voluta dal Governo, si pone l’accento sulla mancanza di personale che inevitabilmente nei prossimi anni farà fatica ad arginare un crescente numero di processi in corso, delineando una congestione della macchina della giustizia. Il pericolo posto all’attenzione della platea sarebbe quello di svolgere processi senza fine, tutto a carico dell’imputato che vivrà in una condizione di eterno accusato. E dall’altra sponda, di una mancata o tardiva risposta in favore di chi compie un’azione giudiziaria.
CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
Quanto alla criminalità organizzata i dati raccontano di un minor numero di omicidi ma ciò non può indurre a pensare ad una camorra debole o sconfitta. Anzi, tale fenomeno dimostra come i clan siano giunti nell’ultimo anno ad una pax, diventando un sistema che si sta radicando profondamente in tutti i settori della società, emigrando nel resto d’Italia.
BABY GANG
Nonostante la grande esposizione mediatica degli ultimi mesi, il fenomeno che vede coinvolti i giovani della città di Napoli e provincia sta arretrando. Ma resta preoccupante quanto uno spaccato viva in condizioni di povertà, in famiglie frantumate e in contesti sociali fortemente disagiati, arruolandosi nelle fila della camorra. In totale sono 60 in meno le notizie di reato che coinvolgono i minorenni nel 2019.