In tutta la Campania le librerie rimarranno chiuse fino al 3 maggio a causa del Coronavirus. Questa è la mossa per combattere la pandemia di Vincenzo De Luca che da un lato trova chi è d’accordo come la storica libreria Pironti, dall’altro trova l’opposizione di altri come Guida.
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Il picco in Campania non è ancora arrivato, ed il governatore della Campania Vincenzo De Luca vuole cercare in tutti i modi di limitare i contagi. Per questo ancora una volta contrasta, per la sua regione s’intende, il decreto governativo.
La scelta però non convince tutti. Alcuni si erano già preparati attrezzandosi con guanti e mascherine per riaprire la propria attività dopo tanto tempo.
In particolar modo è la libreria Guida a rilasciare dichiarazioni più forti contro la scelta di De Luca. Queste le parole riportate da Repubblica: “Non si capisce perché tabaccai sì, edicole pure, e librerie no. Anche se la preoccupazione fosse quella dell’assembramento nei locali, direi che dieci minuti in libreria valgono dieci minuti in un negozio di telefonia. Comunque anche la nostra attività va subordinata alla sicurezza. E non commento una decisione politica che viene da una responsabilità durissima, che per fortuna noi non abbiamo. Però possiamo sempre segnalare qualcosa: rimaniamo chiusi solo in Lombardia, Campania e Piemonte, e siamo fermi da gennaio.”
Scelta difficile da accettare per le economie della propria attività, ma anche doverosa. Questo è ciò che pensa un folto gruppo di altri librai. Tra questi anche la storica libreria Pironti. Queste le parole del proprietario Tullio: “Bisogna badare sia alla salute che all’economia. Il Covid è malattia terribile, l’economia disastrata pure. Penso che con un po’ di attenzione si possa riaprire, tenendo ben presenti i dispositivi per evitare gli assembramenti. Ma se De Luca ha deciso così non me la sento di dargli torto. Posso solo ribadire che ci serve aiuto, io ho pur sempre dieci persone da pagare”.