Giulio Golia torna a Napoli e chiarisce la sua posizione. La scorsa settimana è scoppiata la polemica contro il giornalista e il suo servizio de Le Iene riguardante la camorra e gli aiuti destinati a Napoli. Dopo aver chiesto scusa e ribadito il suo amore per Napoli, ieri è andato in onda un altro servizio nel quale Giulio Golia è tornato a Napoli per chiarire la sua posizione contro chi lo ha attaccato e spiegare cosa volesse davvero denunciare.
Golia infatti, dopo aver provato a parlare (inutilmente) con una persona che lo aveva attaccato da Ischia, si è fermato a parlare con alcuni cittadini. Le persone inizialmente continuavano ad aggredirlo, ma l’inviato de Le Iene è riuscito a far ragionare i concittadini spiegando il vero significato del suo servizio. Non denigrare Napoli, non fare di tutta l’erba un fascio, ma denunciare il fatto che se lo stato non si muoverà a dare aiuti alle persone bisognose, la mafia ne approfitterà come ha sempre fatto. “Ho cercato di alzare l’attenzione dello Stato“. Questa la premessa di Golia.
I cittadini di Napoli, visibilmente infuriati contro chi denigra la loro città e questo, come denuncia anche Golia, è colpa dei soliti personaggi che non fanno altro che alimentare l’odio e il distacco tra Nord e Sud.
Tra le altre persone, Golia intervista anche Rossella Paliotto Presidente della Fondazione Banco di Napoli che annuncia l’apertura di uno sportello di ascolto e aiuto per le famiglie bisognose. La Presidente poi denuncia: “Lo Stato non ha ancora fatto arrivare la cassa integrazione del mese di marzo. A oggi le aziende non riescono a fare le pratiche presso le banche e le banche ancora non sono nella condizione di erogare le somme. Sono passati due mesi e ancora non è arrivato un euro. Se lo stato non si muove a dare queste somme si muove l’anti stato. La camorra lì dove c’è il bisogno e le persone non possono mettere il piatto a tavola comincia ad aiutare la gente”.
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