Beni di prima necessità ai bimbi di famiglie in difficoltà: l’iniziativa parte da Napoli
Mag 20, 2020 - Stefano Colasurdo
Parte da Napoli e Palermo l’iniziativa Banco per l’infanzia destinata ai bimbi delle famiglie più in difficoltà. La Fondazione Mission Bambini sostiene la fascia d’età tra 0 e 6 anni.
L’emergenza del Coronavirus ha provocato ingenti danni economici a tutto il paese. Le famiglie più in difficoltà stringono la cinghia e vengono sostenute da alcune associazioni come in questo caso.
Il progetto Banco per l’infanzia infatti permette a queste famiglie di raccogliere beni di prima necessità per i loro figli. Tra questi: prodotti per l’igiene come pannolini, salviettine e creme; e prodotti alimentari specifici come latte, omogeneizzati, biscotti, pastina e farine.
Sino ad ora sono 10mila i prodotti di prima necessità raccolti dalla fondazione, destinati a circa 800 bambini. I primi ad usufruirne sono stati i piccini napoletani e palermitani (1.000 beni destinati a 114 bambini).
I pacchi di sostegno all’infanzia di Mission Bambini vengono consegnati dai volontari al domicilio o nei punti di raccolta individuati nelle varie città.
La fondazione però ben presto si muoverà su tutto il territorio nazionale per tutelare il più alto numero di famiglie possibile.
Fondamentale per la raccolta dei prodotti è il supporto di due brand storicamente dedicati all’infanzia che da molti anni sono al fianco di Mission Bambini: Prénatal e Chicco, che aderiscono al Banco con due diverse modalità.
Queste le parole di Goffredo Modena, presidente e fondatore di Mission Bambini: “Abbiamo superato la fase critica dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, ma è proprio adesso che dobbiamo essere più attenti e non dimenticarci dei bambini più piccoli, soprattutto quelli più vulnerabili che in questi mesi hanno sofferto ancora di più l’isolamento.
“Dobbiamo sostenere le famiglie in difficoltà socioeconomica, fornendo loro l’aiuto e gli strumenti necessari perché possano accompagnare al meglio i propri figli in questa fase di ripresa”.