Luca Abete di nuovo a Napoli, stavolta per parlare del problema della prostituzione legato all’emergenza Covid. Uno si sarebbe aspettato un servizio che denunciasse come queste donne, nonostante la pandemia, fossero costrette a vendere il loro corpo mentre il resto del mondo era chiuso in casa, e invece no: l’inviato di Striscia la Notizia ha attaccato coloro che sono schiave, donne acquistate e vendute dalle organizzazioni criminali come se fossero un oggetto qualunque.
Qual è il problema evidenziato? Le prostitute non indossano le mascherine e diventano, così, veicolo di diffusione del coronavirus. Sì, Luca Abete se l’è presa con queste donne perché non portavano sul volto il dispositivo di protezione, e pazienza se vengono massacrate di botte ogni giorno, se hanno a che fare con maniaci e criminali che le riducono in schiavitù e possono ucciderle quando vogliono, dato che si tratta di persone invisibili, che per lo Stato non esistono. Sono donne esposte a ogni tipo di malattia, sole, sfruttate.
Avrà fermato anche qualche cliente o i protettori? La prostituzione infatti non è reato, ma lo sono lo sfruttamento e il favoreggiamento. Ovviamente no, sappiamo benissimo che prendersela con gli ultimi, con gli umiliati, è molto più semplice. Luca Abete non ha fatto eccezione e invece di affrontare il problema alla radice ha girato il coltello nella piaga, è andato a infierire su queste povere criste che non hanno né cielo da vedere né terra su cui camminare.
AGGIORNAMENTO: successivamente alla stesura di questo articolo, il video del servizio è stato rimosso sia dalla pagina Facebook di Luca Abete, sia dal sito di Striscia la Notizia.