A seguito dell’ordinanza del Tar che ha bloccato il provvedimento con cui il Comune di Napoli aveva riaperto parchi pubblici e altri spazi cittadini, il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha firmato oggi un’ordinanza contenente le nuove “Disposizioni in tema di aree verdi e parchi pubblici”.
Nell’atto del primo cittadino del Comune di Napoli si ricorda, tra l’altro, che con precedenti ordinanze sindacali del 1997 e del 2003 “all’interno dei parchi è sempre stato vietato l’accesso alle biciclette, nonché il consumo di cibi e bevande” ma anche che “l’Amministrazione Comunale sta puntando su una mobilità diversa che incentiva l’uso delle biciclette, nonché sulla massima fruibilità delle aree verdi aperte al pubblico, al fine di consentire alle persone una più ampia offerta ricreativa distribuita sull’intero territorio cittadino.”
L’ordinanza del Sindaco prosegue, inoltre, nel sottolineare la necessità di “rilanciare il fondamentale ruolo socio-culturale svolto dagli spazi verdi in generale e di investire in particolare sulle funzioni sportive, ricreative e didattico-formative dei parchi urbani” e che è quindi “opportuno consentire – in via sperimentale per il periodo estivo fino al 30 settembre 2020 – all’interno degli stessi l’accesso con biciclette tradizionali, monopattini e pattini, nonché il consumo di cibi e bevande“.
Infine, si legge ancora che “per offrire una scelta più ampia di luoghi di svago e intrattenimento è opportuna la riapertura di aree verdi insistenti sul territorio cittadino, quali l’Ippodromo di Agnano e l’ex Area Nato” che così si aggiungono a quelle già previste con la precedente ordinanza, come il Bosco di Capodimonte e la Floridiana.
Nella parte dispositiva dell’atto del Sindaco, infine, si ordina:
1) All’interno dei parchi pubblici comunali è consentito in via sperimentale per il periodo estivo fino al 30 settembre 2020:
L’Amministrazione comunale invita, poi, gli imprenditori, le associazioni e gli esercenti di attività commerciali, interessate ai progetti complessi per l’occupazione di suolo pubblico, di cui recentemente si è occupato il TAR con il decreto di sospensione dell’ordinanza comunale, a proseguire nella presentazione della necessaria documentazione tecnica, in quanto i competenti uffici di Palazzo San Giacomo hanno già studiato un nuovo percorso normativo di modalità e procedure per la concessione delle relative autorizzazioni.