L’unità di terapia intensiva rubata due notti fa salva un giovane dal suicidio
Giu 25, 2020 - Concetta Formisano
Foto pagina Facebook Nessuno Tocchi Ippocrate
Dopo la notizia diffusa ieri a proposito di alcuni ladri che si sono introdotti nell’ambulanza del 118 in sosta nella postazione in via Chiatamone per scassinarla, arriva una buona notizia da parte dell’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”.
I rapinatori, due notti fa, dopo l’introduzione nell’ambulanza sono subito fuggiti portando via l’unità di terapia intensiva mobile, ma poi, rendendosi conto che tale attrezzatura non sarebbe stata facile da rivendere, l’hanno gettata in strada alcuni metri più avanti.
Proprio lo Schiller rubato la notte scorsa, dunque, oggi ha permesso ai sanitari del 118 di salvare una vita. In mattinata, l’ambulanza 118 (che ancora porta i segni dello scassinamento di due notti fa) viene attivata per l’allarme di “tentato suicidio per impiccamento” in via Caracciolo.
Il mezzo in soli 6 minuti è sul posto e il paziente, un giovane di soli 27 anni, con ancora il segno della corda sul collo, viene attaccato allo Schiller rubato, stabilizzato con collare cervicale e ossigeno e viene monitorato. Dopo 7 minuti il ragazzo arriva al pronto soccorso del vecchio Pellegrini vivo e con una saturazione al 99%.
Il team che ha salvato questa mattina il ragazzo è formato dal medico ALS Dott. Paolo Muto, dall’infermiere Nicola Mauriello e dall’autista soccorritore Davide Barbi. Il messaggio che la pagina Facebook dell’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” ha voluto lanciare in proposito, dunque, è il seguente: “Se questa cosa fosse accaduta ieri, quando all’ambulanza era stato sottratto lo Schiller?
“Se tutto questo fosse accaduto ieri quando i sanitari stavano sporgendo regolare denuncia alla questura di Napoli e l’ambulanza fosse arrivata non dal vicinissimo Chiatamone ma da altra postazione sicuramente più lontana? Certo oggi non eravamo qui a complimentarci con l’equipaggio ma a piangere un’ennesima vittima”.
Qui di seguito il post ufficiale dalla pagina Facebook dell’associazione: