Vesi vuole metterci la pezza: “Offrirò pizze gratis. Non esco di casa perché ho paura”


Giuseppe Vesi cerca di mettere una pezza a quella che egli definisce una gaffe. Il pizzaiolo è intervenuto nel corso della puntata odierna de La Radiazza condotta da Gianni Simioli, dove si è scusato più volte affermando di essere mortificato. “Io non so che fare per fermare questo attacco mediatico; se pure non mi volete perdonare, almeno fermate questo attacco mediatico che sta facendo del male ai miei dipendenti, ai miei fratelli e a me” – è quanto detto da Giuseppe Vesi verso la fine della telefonata.

La sua “gaffe” ha danneggiato non solo lui, ma soprattutto i fratelli che gestiscono le pizzerie al centro storico e che con questa faccenda non c’entrano nulla. Il tutto in un momento storico delicatissimo, dove le attività fanno molta fatica, e a causa di un video dove viene esibito un costoso Rolex.

“Non ci sono scuse e parole sufficienti per giustificare questa mia gaffe. Non era mia intenzione offendere nessuno. Io ho pubblicato questa storia e dopo pochi minuti è diventata virale e non sono più riuscito a fermarla. Mi sono reso conto perché mi hanno fatto rendere conto, mi hanno detto “Giusè ma che ca*** stai facendo?”.

Simioli gli fa notare come, con il dramma economico e sociale in atto, Vesi abbia inquadrato il marchio dell’auto di lusso: “No io ci tengo a precisare che la macchina non è mia, è a noleggio”. Qui le risate, con Gianni che giustamente calca la mano: “Hai fatto un’altra figura di me*** però, eh?”.

Sulle conseguenze del suo gesto: “Oltre a subire un danno – spero di recuperare e veramente non ho parole per scusarmi con tutti i napoletani – oltre a me stanno attaccando i miei dipendenti con telefonate anonime, minacce. Poi hanno tirato in ballo anche i miei fratelli che non c’entrano niente con questa mia disavventura che è stata innescata da me per un mio errore, per una mia negligenza”.

Ancora Gianni Simioli: “Tu lo sai che dobbiamo difenderci tutti i giorni, specialmente dai napoletani che lasciano la città e fanno un po’ di fortuna? Noi napoletani che siamo rimasti qui, con grande fatica, che questa città l’abbiamo dentro e non possiamo abbandonarla, ci scontriamo tante volte coi napoletani arricchiti e poi dicono ‘Napoli? Mamma mia, non ci tornerei mai più’. Io quando ho visto il tuo video ho pensato: ‘Eccolo qua, eccone un altro'”.

La risposta Vesi: “Il mio voleva essere un invito al prossimo governatore a prendersi più cura della città. Il modo in cui mi sono espresso è totalmente da cancellare. Io sono mortificato. I miei fratelli sono avvelenati con me, mi hanno tolto il saluto. Le mie pizzeria sono al Vomero e sul lungomare, loro invece stanno al centro storico e stanno subendo più attacchi di me perché stando lì passano persone, sputano sulle vetrine. Voglio dire una cosa: non ci attaccate violentemente perché veramente io sto chiuso in casa e non esco più perché ho paura. I miei fratelli stanno soffrendo perché questa cosa l’hanno subìta. Io non so che fare per fermare questo attacco mediatico; se pure non mi volete perdonare, almeno fermate questo attacco mediatico che sta facendo del male ai miei dipendenti, ai miei fratelli e a me. In 54 anni ho sempre rappresentato Napoli e la napoletanità ovunque, ho litigato all’estero, perché ci odiano dappertutto”.


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