Napoli – protesta sotto il palazzo della Regione in via Santa Lucia vicino al lungomare. Ieri sera, intorno alle 23, si è svolta una protesta dei commercianti e dei ristoratori contro le norme che andranno in vigore da oggi per contrastare la diffusione del virus.
La Regione ha imposto il coprifuoco dalle 23 alle 5 e l’impossibilità di andare da una provincia all’altra della Campania se non per validi motivi – tramite autocertificazione.
Fiaccole, candele e luci, con questo si sono presentati i ristoratori e commercianti sotto Palazzo Santa Lucia a Napoli per una protesta pacifica ma con parecchio seguito. Si contesta appunto la chiusura delle attività in un determinato orario, decisione che danneggerà ancora di più quelle attività andare sull’orlo del baratro durante il lockdown.
“Non siamo noi il pericolo di contagio, non sono i giovani che vengono a mangiare da noi il problema” si sente gridare da un microfono.
La protesta, poco dopo la mezzanotte si è spostata sul Lungomare, verso Via Parthenope: “Non ce la facciamo più, la barca è già affondata e stasera riceviamo il colpo di grazia” – si sente urlare da un’altra parte.
“Le istituzioni non devono lasciarci soli e devono fare la loro parte per garantire il futuro delle attività che saranno penalizzate dal coprifuoco. Dobbiamo essere tutelati noi e i nostri dipendenti, attraverso misure rapide e di sostegno economico. Stavolta non si può sbagliare altrimenti a rimetterci saranno centinaia di famiglie in tutta la città e in tutta la regione“.
La protesta è durata molto, come confermano le dirette che sono state pubblicate sui social e che ci sono stati inviati da Antonio Russolillo. Un grido di allarme da parte di tutti i presenti ma anche chi non è sceso in piazza. Un’economia che sta andando a rotoli e che in queste settimane riceverà il colpo finale.