Ieri sera tra le migliaia di manifestanti ci sarebbero stati anche alcuni uomini della camorra, appartenenti ai clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli. Ad affermarlo è il senatore Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, che in un post su Facebook parla di regia della criminalità organizzata dietro le proteste. Non una parola da parte sua, tuttavia, sul disagio sociale che esiste ed è vissuto dalle persone perbene, la maggioranza di coloro che sono scesi in strada.
In quanto presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra avrebbe dovuto sapere benissimo che a Napoli, come in tante altre città del Sud a causa delle difficili condizioni economiche, c’era una bomba sociale pronta ad esplodere. Morra fa parte del partito principale attualmente al Governo, e della coalizione che dovrebbe mettere in campo misure prima che si verifichino episodi come quello di ieri sera.
Non si fa altro che nascondere il proprio fallimento dietro lo scudo della camorra. Le mafie, si sa, vivono di disagio sociale, nelle tensioni ci sguazzano, è il loro mestiere. Dopo aver annunciato un secondo lockdown senza parlare di misure di sostegno, senza annunciare aiuti, dopo un lockdown primaverile di lacrime e sangue, che cosa si aspettavano le Autorità? È ovvio che la gente si riversi in strada, com’è ovvio che tra la folla si infiltri la gentaglia. Non siamo ipocriti, guardiamo la realtà in faccia.
A farne le spese sono stati i napoletani perbene e pacifici, le forze dell’ordine malmenate, mentre Luigi de Magistris era ospite in TV, Vincenzo De Luca comodo nella sua casa di Salerno, il presidente del Consiglio che forse se ne è del tutto sbattuto. Se la situazione è fuori controllo dal punto di vista sanitario, potrebbe divenirlo anche da quello sociale. Bisogna stare attenti, essere seri e sinceri. Il popolo non va preso per i fondelli.