Le proteste a Napoli non si fermano solo al settore di ristorazione. ‘Scendono’ in piazza per protesta anche i tassisti, in lotta contro il coprifuoco stabilito nell’ultimo Dpcm. Secondo questa categoria di lavoratori, i proprietari dei locali non saranno gli unici a subire conseguenze economiche. Con la chiusura dei locali sempre meno persone hanno bisogno di chiamare e utilizzare taxi, i quali rimangono fermi per tutto il turno serale.
È avvenuta ieri sera la prima protesta dei tassisti, a Piazza del Gesù. Auto bianche in fila percorrevano le strade suonando i propri clacson, come per ricordare la loro esistenza. Hanno richiamato in questo modo l’attenzione dei residenti di quelle strade, venendo ripresi in video e foto pubblicati sui social. Una protesta piuttosto rumorosa che incoraggia anche altri tassisti di altre province ad intraprendere.
In atto la seconda parte della protesta dei tassisti proprio in questo momento, a Piazza Plebiscito. Centinaia di tassisti sono fermi con le loro auto in piazza, protestando questa volta alla luce del giorno. Una protesta silenziosa, a differenza di ieri. Purtroppo, la situazione per questi lavoratori, è grave.
Come riportato da ANSA, sono oltre 2400 le auto con la licenza a Napoli. Sono un centinaio di imprese familiari che ora sono in seria difficoltà, non avendo neanche più le risorse necessarie per pagare i premi assicurativi o per fare il pieno di carburante. Hanno un’unica richiesta, rivolta al premier Conte. Chiedono aiuto, nella speranza che anche per loro siano previsti ristori economici immediati.